Fantasy e Fantascienza, Recensioni

Festeggiamo insieme un’uscita tanto attesa: Review Party – “Legend” di Victoria Schwab

Buon giovedì, miei cari lettori!
Queste prime settimane di Ottobre, come avrete notato, ospitano numerosi eventi e io sono particolarmente felice di essere immersa così a fondo nella blogsfera italiana.
Oggi, come avete letto dal titolo, il nostro piccolo blog partecipa a un Review pary, dedicato a una nuova uscita in casa Newton Compton Editori: Legend è il seguito di uno dei migliori fantasy che la sottoscritta ha avuto modo di leggere nell’anno passato, nonché un volume assai atteso da tutti gli appassionati di Victoria Schwab e delle sue splendide creazioni. Il libro arriva oggi in libreria nella sua traduzione italiana, e come vi dicevo si tratta di un seguito, il secondo volume della trilogia iniziata con Magic; vista la sua natura, il mio consiglio è di proseguire oltre con questa recensione solo se avete già letto il predecessore (o se siete schermati contro gli spoiler, e in questo caso beati voi! xD) per evitare di incappare in rivelazioni non desiderate.

Non disperate però, se la saga vi incuriosisce e volete saperne di più, qui sul blog trovate la recensione al primo volume, alla quale potete arrivare comodamente da qui.

Detto questo, per voi che siete rimasti, lasciatemi dire che se avete amato Magic, Legend sarà in grado di incantarvi.


La Schwab ci riporta proprio lì dove ci aveva lasciati, su quel molo dove le strade di Lila e Kell si sono separate. Sono passati quattro mesi da allora, la giovane ladra ha realizzato il suo sogno di imbarcarsi in una nave ed è diventata una corsara, agli ordini del misterioso e seducente capitano Alucard Emery. Le doti straordinarie della ragazzina di Londra Grigia la contraddistinguono anche qui, nella Città Rossa, dove Lila dimostra una straordinaria abilità e padronanza della magia, tanto peculiare da convincere il suo capitano a darle lezioni. Eppure, benché finalmente felice di aver ottenuto qualcosa di prezioso, di far parte infine di una vera e propria famiglia dentro l’equipaggio della Pinnacolo Notturno, la nostra Lila è ancora incerta, spaventata, in fuga; non più dalla fame e dalla miseria però, ma dai legami, e dalla paura folle e bruciante di poter perdere ciò che ha ottenuto. Lila era un personaggio interessante già nel primo volume, con le sue doti straordinarie e il coraggio da picola leonessa, eppure qui la Schwab ne ricama ogni sfumatura con rinnovata maestria, riuscendo a calare il lettore in una protagonista forte e insicura al contempo, realizzata ma bramosa di avere ancora, di dimostrare ancora a se stessa e agli altri di poter essere di più.

È un personaggio follemente umano quello che seguiamo tra queste pagine, come d’altronde lo è anche il suo doppio, l’Antari al servizio del regno di Arnes.
Come Lila, anche Kell è in bilico, in questo secondo volume: dilaniato tra il desiderio di sfogare la forza e il potere che sente circolare nelle sue vene, e il timore di fare ancora del mlae a coloro che ama, il principe Rys e suo fratellastro per primo. Il legame tra i due principi ora è più forte che mai, sigillato dagli eventi finali di Magic, e questo filo stretto che li collega ne altera i caratteri, modifica le loro azioni, muta le loro percezioni.
In questo volume, Kell è più frenetico, quasi sofferente, inquieto.
Eppure, l’Antari arnesiano resta magneticamente affascinante, sia che si muova nervoso negli ambienti di corte, sia che combatta sfogando tutta la sua frenesia nelle stanza interne del palazzo, nascosto alla vista e al disprezzo di coloro che lo ritengono responsabile della Notte Nera, gli eventi che quattro mesi prima hanno causato morte e terreno a Londra Rossa.

I destini di Kell e Lila sono strettamente intrecciati, questo ormai lo sappiamo, e i due arriveranno a rincontrarsi, all’ombra dei maestori Essen Tasch, i Giochi degli Elementii organizzati da Londra Rossa per celebrare la magia che scorre ad Arnes e nei regni limitrofi. Fino ad allora, però, vedremo come Kell e Lila sono mutati, quali nuove sfumature hanno assunto le loro personalità, domandandoci continuamente se saranno in grado di riprendere quei fili rimasti in sospeso in quel tenue sfiorare di labbra…

Legend si snoda con dolce eleganza su dieci archi, in ognuno dei quali il punto di vista si alterna, tra Lila, Kell, Rys e l’oscuro nuovo re di Londra Bianca, una misteriosa figura che tesse le sue trame nell’ombra e sembra avere un conto sospeso con l’Antari e con i suoi compagni… Tra razzie in mezzo al mare, eventi mondani e la promessa di un’esplosione magica che tutti attendono con foga e bramosia, e la Schwab ci mostra ancora una volta un intreccio magistrale, una gestione fine ed elegante del ritmo e un crescendo di tensione che culmina nell’ultimo arco, ricco di adrenalina e stupore.
Diverse sono le rivelazioni che Legend ci regala, eppure non tutto viene chiarito, molti punti rimangono in sospeso per il gran finale, quel A Conjuring of Light che in Italia arriverà con grande probabilità l’inverno prossimo.

Nell’atttesa, questo secondo volume si rivela un ottimo punto di snodo, giostrato con sapienza e narrato con la stessa grazia che la Schwab aveva già dimostrato in Magic.
E il suo stile è anche l’argomento che vorrei proporvi in chiusura, forse perché è la costante che ha accompagnato la lettura di questi due capitoli, e che mi ha permesso di aprezzarli tanto quanto ho fatto.
Personaggi ricchi, ambientazione unica e magica e un intreccio complesso e affascinante sono infatti punti di forza innegabili di questa serie, e la rendono un piccolo gioiello nel panorama fantasy odierno. Ma è lo stile di Victoria Schwab a coniugare il tutto, ricamando le scene e colorandone ogni sfumatura; la Schwab accompagna dolcemente il lettore nel percorso compiuto dai personaggi e lo invita a conoscerne i desideri, le passioni e i tormenti come fossero i propri. La sua una penna morbida, per nulla artefatta, musicale, e tra le pagine di Legend, come già era successo per Magic, non ci si può che sentire a casa.

E dunque Legend si dimostra un seguito prezioso, un nuovo tassello di una storia affascinante che vi porterà a bramare la magia, e a sognare di poter vedere con i vostri occhi, un giorno, lo splendore di Londra Rossa e il suo dolce incanto.

La mia recensione termina qui, cari lettori, ma non disperate.
Se desiderate conoscere altro di questo secondo volume, vedere con occhi diversi le sue caratteristiche, in fondo all’articolo trovate riassunti tutti i blog che hanno preso parte a questo evento. Ognuno di loro custodisce il racconto dell’esperienza di lettura di una blogger, e attraverso il loro sguardo potrete scoprire tutta la magia della saga di Shades of Magic.

Se invece desiderate conoscere i dettagli puramente tecnici del romanzo, o avete il piacere di acquistare il titolo attraverso il nostro link da affiliate, sappiate che aiuterete il nostro piccolo angolino letterario a crescere, e che ve ne saremo infinitamente grate.
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Trama:
Dopo la Notte Nera, una nuova minaccia incombe su Londra Grigia, Londra Bianca e Londra Rossa. Sono passati quattro mesi da quando Kell ha trovato la pietra nera. Quattro mesi da quando ha incrociato il suo cammino con quello di Delilah, Rhy è stato ferito e i terribili gemelli Dane sono stati sconfitti. Ma, soprattutto, quattro mesi da quando la terra ha inghiottito il corpo di Holland insieme alla pietra, trascinandoli per sempre a Londra Nera. Le vite di Rhy e Kell ora sono indissolubilmente legate: se Kell muore, muore anche Rhy. Di notte, gli incubi perseguitano Kell con le immagini vivide degli eventi magici che si sono susseguiti e con il ricordo di Lila, sparita come era sua intenzione sin dall’inizio. Intanto, mentre a Londra Rossa fervono i preparativi per i Giochi degli Elementi, una competizione magica internazionale, un’altra Londra si sta lentamente risvegliando. Come un’ombra che, invece di dissolversi al mattino, accresce la sua oscurità, Londra Nera sta nuovamente interferendo con l’equilibrio magico. E per ripristinare l’ordine è necessario che un’altra Londra cada…

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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