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Ready Player One: Blog Tour – La tomba degli orrori

Buon venerdì Chiacchieroni!
Finalmente è arrivato il giorno che aspettavo da qualche settimana, per l’esattezza dal momento in cui la DeA Planeta Libri ha annunciato la nuova edizione di uno dei romanzi più belli che ho avuto l’opportunità di leggere l’anno scorso.
Si tratta ovviamente di Ready Player One di Ernest Cline e oggi è il mio turno di parlarvi di questo incredibile libro.
Se arrivate a questo post per vie esterne al Blog Tour stesso, sappiate che dal 7 di Novembre è attivo un evento celebrativo, che viaggia tra cinque diversi blog e canali e che ha lo scopo di suscitarvi curiosità sul romanzo e raccontarvi perché ha rapito così tanto il cuore di noi lettrici partecipanti.
Al BlogTour è inoltre associato un giveaway, quindi mi raccomando, andate avanti per scoprire meglio come ottenere una copia del romanzo nella nuova edizione limitata.
Prima di affrontare il vero tema di questa tappa (che i nerd del signore dei gdr avranno già intuito dal titolo), lasciate che racconti qualche dettaglio su questo romanzo a quelli di voi che ancora non sanno di cosa si parla:

Il romanzo


Titolo: Ready Player One
Autore: Ernest Cline
Editore (nuova edizione): DeA Planeta Libri
Data di uscita: 07/10/2017
Prezzo edizione cartacea: 17€ (14,45€ in sconto su Amazon)

Trama:
Chiunque abbia la mia età ricorda esattamente dove si trovava e che cosa stava facendo nel preciso istante in cui, per la prima volta, sentì parlare della Caccia. È una fredda mattina di gennaio del 2045 quando la notizia destinata a sconvolgere la vita del giovane Wade rimbalza sugli schermi di tutto il mondo: il creatore di videogiochi più prolifico e geniale di sempre, James Halliday, è morto nella notte senza lasciare eredi. Che ne sarà adesso di OASIS, il formidabile contenitore di universi virtuali da lui ideato? E dei milioni di persone che, ogni giorno, scelgono di trascorrere la propria esistenza nei suoi strabilianti meandri, piuttosto che nella realtà di un pianeta devastato dalle guerre, dalle carestie e dall’ingiustizia sociale? La risposta è contenuta in un video che Halliday stesso ha diffuso poco prima di morire: una caccia al tesoro globale, una sfida virtuale ispirata ai mitici videogiochi della sua (e della nostra) adolescenza.

Chiunque riuscirà a scoprire per primo la serie di indizi disseminati da Halliday, decifrandone il complesso viluppo di citazioni e rimandi, riceverà in premio la sua immensa fortuna e il controllo di OASIS. Per Wade, nerd fino al midollo e appassionato di retrogaming, è l’occasione di riscattare una vita ai margini. Ma la I.O.I., multinazionale tra le più potenti e spregiudicate, non ha alcuna intenzione di restare a guardare, e, pur di mettere le mani su OASIS, si prepara a giocare una partita che più sporca non si può.

Acclamato come il primo, grande romanzo dell’Era digitale, Ready Player One è un vero e proprio trionfo dell’immaginazione. Capace di stupire ed emozionare, e di proiettarci in un futuro che è già presente.

L’autore:
Ernest Cline ha lavorato come aiutocuoco, sventratore di pesci, donatore di sangue, impiegato di un videostore di nicchia, operatore di droni. La sua principale occupazione, tuttavia, è sempre stata essere un geek, o se preferite un nerd irredimibile. Qualche anno fa ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Vive a Austin, Texas, insieme alla moglie, alla figlia e a una sterminata collezione di videogiochi vintage. Ready Player One è il suo primo romanzo.

 

La tomba degli orrori di Gary Gygax

 

Ma veniamo al vivo di questa tappa. Una delle caratteristiche più interessanti di Ready Player One, è il fatto che al suo interno si possono trovare un gran numero di citazioni a giochi, libri e film che sono stati capisaldi della cultura pop anni ’80.
Cline è un esperto di cultura nerd di quegli anni, e come tale, ha inserito nel suo romanzo molti elementi, più o meno visibili, che riconducono a fenomeni dell’epoca, incastrandoli come tasselli nella sua storia e facendo in modo che i suoi personaggi potessero interagirvi.


Tra i tanti elementi riscontrabili all’interno del romanzo, spicca senza dubbio quello dei giochi di ruolo e per la precisione del più famoso e giocato di tutti: Dungeons and Dragons, o per meglio dire Advanced Dungeons & Dragons, la versione dell’epoca del gioco.
Il nostro Wade si trova infatti ad avere a che fare con AD&d proprio in una delle sfide create da Halliday nel mondo di OASIS e lo scenario di questa sfida è La tomba degli orrori.
Creata nel 1975 da Gygax in persona, e ambientata nella sua Greyhawk, questa avventura è nata come sfida per la Origins Game Fair, una convention di giochi tenuta a Columbus, in Ohio e alla sua prima edizione in quello stesso anno.
Il modulo della Tomba degli orrori, chiamato anche S1 perché il primo di una serie di moduli speciali del gioco, venne creato da Gygax con l’intento di mettere a dura prova le abilità dei suoi giocatori e dei partecipanti alla convention, con un dungeon basato per la maggiore su trappole e trabocchetti subdoli per arrivare capaci di sfibrare anche il giocatore più forte, per arrivare infine ad affrontare Acererak, creatore della tomba nonché temibile demi-lich, creatura non morta dagli incredibili poteri magici.

Anche il giovane Wade si trova dunque ad avere a che fare con la celebre Tomb of Horrors, e queste sono le prime cose che Cline ci racconta sul malefico labirinto:

Poi aprii di nuovo il modulo della Tomba degli orrori e cominciai a rileggerlo, pagina per pagina. Lo feci lentamente, con attenzione, perché ero sicuro che contenesse una descrizione dettagliata di tutto ciò che avrei incontrato di lì a poco.
“In un angolo remoto del mondo, sotto una collina solitaria e deserta” recitava l’introduzione del modulo, “giace la sinistra tomba degli orrori. Questa cripta labirintica è piena di trappole, mostri arcani e feroci, tesori magici e sfarzosi, e lì, da qualche parte, riposa il malefico Demi-Lich”.
Non vi svelerò ovviamente ciò che Wade troverà all’interno della Tomba, né soprattutto il motivo per il quale vi si è recato, ma lascerò che Cline vi racconti qualche dettaglio in più sul luogo dove sorge il pericoloso dungeon:

Si trovava proprio nel punto segnalato dalla cartina, in un’ampia radura nel mezzo della foresta. Quando fui lì, il cuore sembrò sul punto di schizzarmi fuori dalla cassa toracica.
Mi arrampicai fino in cima alla collina, e fu come entrare in un’illustrazione del modulo di D&D. Halliday aveva riprodotto tutto alla lettera. Dodici imponenti pietre nere erano sistemate sulla cima a formare i contorni di un teschio umano.
Raggiunsi l’estremità settentrionale e scesi giù, dove il suolo rovinava e si sfaldava. Consultando la mappa del modulo, trovai il punto esatto del dirupo dove avrebbe dovuto nascondersi l’entrata della tomba. Poi, usando il mio scudo come pala, cominciai a scavare.
Nel giro di pochi minuti avevo dissotterrato la bocca del cunicolo che conduceva in un oscuro corridoio sotterraneo. Il pavimento del corridoio era un mosaico di pietre colorate, tra le quali serpeggiava un sentiero di tasselli rossi. Rispecchiava, ancora una volta, il modulo di D&D.

In realtà poi il nostro Gunther ha dalla sua il modulo originale dell’avventura, cosa che gli permette di muoversi attraverso la tomba evitando le trappole, segnate sulla mappa allegata, e i mostri che dimorano nelle stanze chiuse del sotterraneo. Sin dall’ingresso però, Cline riporta fedelmente in vita la tomba creata da Gygax, lasciando che sia Wade a mostrarcela con i suoi occhi:

Le pareti del corridoio che conduceva alla tomba erano ricoperte di strani affreschi che raffiguravano uomini, orchi, elfi e altre creature ridotte in schiavitù. Ogni rappresentazione si trovava nel punto esatto descritto nel modulo di D&D. Sapevo che i mosaici del pavimento celavano un gran numero di botole a scatto. Se ci avessi camminato sopra, si sarebbero spalancate, facendomi precipitare in una fossa piena di spuntoni avvelenati. Ma la posizione delle botole era segnalata con chiarezza sulla mappa, perciò le evitai agilmente.
Fin dalla prima lettura del romanzo, ho provato grande curiosità per questa avventura, stimolata non solo dalle parole di Cline, ma soprattutto dai rumours che sono nati sul modulo e sulla sua difficoltà.
A distanza di quarant’anni dalla sua pubblicazione, la Tomba degli Orrori è considerata uno dei moduli più complessi e infimi mai creati, la vera prova del nove per ogni gruppo di giocatori di D&d che si possa definire tale.
È stato solo quando ho appreso della pubblicazione di questa nuova edizione però, che la lampadina si è accesa, e l’idea malefica ha preso forma nella mia mente: nel giro di poco più di una settimana ho chiamato a raccolto il mio gruppo di giocatori, studiato attentamente la versione riadattata del modulo per D&d 3.5 e sono stata pronta per mettere a frutto la mia idea.
Questo martedì il gruppo di avventurieri noto per le sue scorribande su Irvania ha infine messo piede nella temibile Tomba degli Orrori e mi sono trovata a vestire i panni di Gary Gygax nel condurli attraverso questo infido labirinto.

La lampadina però si era illuminata parecchio intensamente, e qui entra in gioco la seconda parte di questa tappa. Se questa prima parte è infatti dedicata al modulo e ai suoi riferimenti nel romanzo, la seconda, che si svolge però fuori da questo blog, racchiude il resoconto della nostra avventura dentro la Tomba degli Orrori romanzata, come sempre, per essere resa perfettamente godibile anche da chi non conosce il gioco.
Sono sincera quando dico che l’emozione nel prepararla, e soprattutto nel masterarla è stata forte, e ho spesso temuto che il terribile dungeon avrebbe divorato i miei giocatori tra le sue fauci; invece molte cose sono andate diversamente da come mi ero immaginata e la sessione si è rivelata ben più particolare, e divertente del previsto.
Se siete dunque curiosi di scoprire come ce la siamo cavata, cliccate sull’immagine qui sotto e verrete rimandati a a wattpad, dove potrete leggerla in modo ben più agevole di quanto questo blog possa offrire.

La prima parte di questa tappa dunque finisce qui, e se non dovessimo ritrovarci su Wattpad, lasciate che vi illustri ora come fare per ottenere una copia di Ready Player One: il Blog Tour continuerà fino a lunedì 13 Novembre, arrivando all’ultima tappa in quella data.
A quel punto, tutti e cinque i frammenti dell’evento saranno online e potrete commentarli tutti per guadagnarvi la possibilità di vincere una copia.
Una volta lasciati i vostri commenti, seguite le indicazioni del modo sottostante, completate tutte le richieste e il 14 il modulo estrarrà in automatico il fortunato vincitore.

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Trovate tutte le tappe riassunte nell’immagine qui sotto.
Io per il momento vi saluto e vi auguro buona fortuna ^^
 

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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