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Recensione Evil di Victoria Schwab

Siamo abituati a leggere di eroici protagonisti, di imprese coraggiose e atti di bontà. Ma cosa succede se, per una volta, a parlarci sono i cattivi?
Con Evil (o Vicious, in lingua originale), Victoria Schwab ci porta a scoprire un mondo popolato da Esseri Straordinari poco inclini ad atti di altruismo; ne parliamo insieme in questa nuova recensione, inserita in un evento di promozione del libro in collaborazione con altri blog.

Pronti a scoprire il lato malvagio delle storie?

copertina evil

I personaggi principali

Victor

Victor Vale è un uomo apparentemente normale eppure, da quasi dieci anni, è anche straordinariamente anormale, o ExtraOrdinario, come direbbe lui. È infatti dotato di poteri fuori dall’ordinario, dei quali stenta ancora a comprendere la portata.

Il dolore, per Victor, non ha segreti. Con gli avversari, una leggera pressione alla corrente che scorre nei loro corpi, e può piegare in due la loro volontà; con gli amici, un sussurro di potere e può acquietare le loro pene, diluendo così la loro paura. Eppure, il suo dono non è gratuito. Soffocare il dolore infatti, soprattutto il proprio, non aiuta certo a compiere imprese razionali. Chi rinuncerebbe a saltare da grandi altezze sapendo che non proverà dolore se cadrà? Chi si fermerebbe davanti a una pallottola che fa sanguinare ma non brucia?

Il nostro Victor è un uomo in bilico, tra una parte razionale e una più… fuori dall’ordinario, diciamo così. Ossessionato dalla vendetta, che assume il nome e le sembianze di Eli, il suo ex migliore amico, il nostro quasi-medico geniale ha tutte le intenzioni di sfruttare il suo dono per i suoi scopi, ma non sa ancora quanto questo potrebbe cambiarlo.

Victor Vale

Sydney

A fargli da contraltare abbiamo Sydney Clarke, una giovane quasi tredicenne anche lei ExtraOrdinaria. Il suo potere pare quasi una naturale congiunzione di quello di Victor, l’altro capo del filo invisibile che il destino ha teso tra loro. Sydney infatti è in grado di ridare vita ai morti, una seconda possibilità di lasciare la loro impronta sulla terra.

Lei e Victor sono legati non solo dal fato, ma anche da una persona: Eli. Lui ha privato Sydney di qualcosa che amava, e Victor è l’occasione per riprendersela. Mentre leggevo Evil per questa recensione, mi sono accorta di quando Victoria Schwab paia amare le accoppiate di personaggi diversi ma uniti in un comune destino. Era già accaduto in Magic, con Lila e Keller, ma qui assume sfumature ancora più intriganti ed attraenti.

Sydney clarke and Dol

L’intreccio

La particolarità di Evil, come dicevamo, è proprio il fatto che segua la storia dal punto di vista di un cattivo. Quello che vuole Victor, infatti, è la vendetta, nella sua più pura e genuina delle forme. Eppure, a colpire più di tutto è il modo in cui Victoria Schwab ha deciso di dipanare questo intreccio. Tutta la prima parte di Evil, infatti, si svolge a metà tra il passato (dieci anni prima dell’Oggi, quando Victor era ancora uno studente universitario), è un Ieri che ancora non comprendiamo a pieno.

Saltando da un filo temporale all’altro, la Schwab ci racconta com’è nato il dono di Victor, e come il destino lo ha portato a incontrare Sydney. La seconda parte, a sua volta, salta da un arco temporale all’altro, partendo da un Oggi e tornando indietro, per raccontarci soprattutto ciò che il tanto odiato Eli ha vissuto allora.

Il risultato è un viaggio avanti e indietro nel tempo, gestito con un cura e un attenzione ai dettagli come sempre magistrale. Non che mi aspettassi qualcosa di diverso da Victoria Schwab, che già con la saga delle Tre Londre aveva dimostrato raffinatezza e creatività davvero sorprendenti.

In conclusione alla recensione di Evil di Victoria Schwab…

Tradizione vorrebbe che in una recensione non ci si soffermasse troppo sul soggettivo, prediligendo pareri analitici e oggettivi. Ma, ormai lo saprete, sono poco capace di tenere a bada le emozioni quando si parla di libri e, in casi come questi, l’apprendista scrittrice che è in me vien fuori con un’irruenza ExtraOrdinaria (eh eh).

In coda alla recensione, dunque, mi prendo la licenza di affermare che, con Evil, Victoria Schwab si riconferma una delle mie scrittrici preferite di sempre. La sua penna ha qualcosa di morbido e avvolgente che riconosco sempre come familiare. Il suo, è lo stile che vorrei padroneggiare, la capacità che cerco con tutta me stessa di sviluppare.

Le sue pagine scorrono sempre come fine seta, cariche di bellezza. I personaggi assumono contorni nitidi, particolareggiati, e gli intrecci che Victoria plasma nei suoi romanzi riescono sempre a trascinarmi in un vortice di immagini reali.

Leggere uno dei suoi romanzi è sempre un’esperienza esaltante. È un po’ come tornare a casa e trovare il camino già acceso e una cioccolata calda che fuma nella tazza. È un’esperienza dolce e avvincente, che non posso che consigliare a chiunque.

Qui sotto, trovate i nomi di tutte le blogger che partecipano a questo evento. Il mio consiglio è di fare un salto e scoprire i loro angolini, sarete accolti con tutti i riguardi 😉

Io ringrazio la Newton Compton per avermi permesso di leggere Evil in anteprima e aspetto ardentemente il seguito per potervene parlare.

Ci leggiamo presto!

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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