Fantasy e Fantascienza, Recensioni

Recensione Il Ritmatista di Brandon Sanderson


È un po’ che la community di lettori italiani chiacchiera di questo autore e, ultimamente soprattutto, i suoi romanzi stanno spopolando in recensioni e letture di gruppo. Anche io come molti ci sono arrivata grazie a queste chiacchiere, in particolare grazie all’ammirazione che Frannie di Frannie for thoughs prova per Brandon Sanderson e per tutti i suoi romanzi. Ho iniziato conoscere il suo lavoro dalla saga di Mistborn, di cui però ancora non vi ho parlato qui su blog o sul canale perché sto preparando qualcosa di un po’ particolare e diverso per questo fantasy a mio avviso stupendo. Quando però ho scoperto dell’uscita de Il Ritmatista, una delle ultime pubblicazioni Fanucci di questo autore, non sono proprio riuscita a resistere e ho chiesto alla Casa Editrice la possibilità di leggerlo per potervene parlare. Non posso che ringraziarli per questa opportunità, anche perché si tratta senza alcun dubbio di una delle letture fantasy migliori degli utlimi tempi, che mi ha permesso di conoscere un aspetto diverso del suo autore e soprattutto di rivalutare definitivamente la narrativa per ragazzi, verso la quale purtroppo nutrivo ancora molti dubbi.

Il Ritmatista infatti è a tutti gli effetti un romanzo per giovani lettori alla ricerca di avventure sensazionali e misteri risolvibili solo con una forte dose di coraggio, inventiva e magia. A guidarli nel mondo della ritmatica abbiamo il giovane Joel, un sedicenne molto comune che vive in un arcipelago chiamato Isole Unite e che ha una passione smodata per la ritmatica, una forma di magia molto originale, totalmente bidimensionale e basata sulla geometria e sulle forme soprattutto circolari. Joel infatti studia all’Armedius, una delle accademie di Ritmatica più prestigiose del nuovo mondo, in cui ritmatisti e non-ritmatisti convivono, e per quanto non sia stato prescelto per il potere da ritmatista, adora studiarne la storia, le origini, il funzionamento, tanto da essere uno dei non-ritmatisti più esperti presenti nell’accademia. Quando una serie di misteriose sparizioni cominciano a preoccupare entrambi i mondi, magico e non, Joel diventerà un elemento chiave nella risoluzione del mistero e, aiutato da un timido ma esperto professore di ritmatica e da una giovane ritmatista negata per lo studio, inizierà a capire davvero cosa si nasconde dietro questo misterioso potere che ha sempre sognato di possedere.
Come potete forse notare da questo piccolo riassunto, non è la trama in sé l’elemento forte di questo romanzo, almeno non quanto lo sono il sistema di magia e il mondo creato da Sanderson per questa storia; la ritmatica è a mio avviso uno dei sistemi magici più originali creati negli ultimi anni e si discosta molto dalla normale concezione della magia a cui siamo abituati: in primis, è un potere nato a scopo difensivo, scoperto da un personaggio storico controverso, come forma di difesa verso un oscuro potere che si cela al centro delle Isole Unite. È un potere usato soprattutto per interagire con elementi disegnati, bidimensionali, con pochi effetti (almeno all’inizio) sul mondo reale dei maghi che lo utilizzano. Viene donato solo a pochi prescelti all’età di otto anni, i quali verranno addestrati per i dieci anni successivi per offrire al meglio il loro contributo nella protezione del mondo dai misteriosi gesseri selvatici, altre forme bidimensionali capaci di interagire con il mondo reale.
La ritmatica è una forma di magia basata essenzialmente sulle linee, disegnate sul terreno con il gesso e i suoi effetti sono strettamente correlati a come tali linee vengono disegnate: il loro spessore e il loro raggio di curvatura ne determinano l’efficacia, che sia essa offensiva o difensiva. L’addestramento dei giovani ritmatisti è incentrato quindi soprattutto sulla geometria e sullo studio delle proporzioni e requisito fondamentale per un buon ritmatista è la precisione nel disengare queste linee. In più un buon ritmatista deve essere in grado di ragionare e prevedere le mosse dell’avversario, per saper trovare la difesa giusta ad ogni attacco e la linea offensiva più adatta a vincere una difesa nemica; per questo nella crescita di un ritmatista sono necessarie tutti quegli studi capaci di sviluppare in lui un senso critico e una buona capacià di inventiva e ragionamento.

Una cosa particolare che ho apprezzato molto è che tutte queste informazioni ci vengono date da un personaggio esterno a questo mondo magico, un ragazzino che per quanto sia molto abile e scaltro e possieda tutti i requisiti per essere un buon ritmatista, in realtà non possiede una briciola di potere ritmatico e non è capace di animare le linee che disegna con il gesso. È un punto di vista effettivamente insolito eppure molto efficace soprattutto dal lato immersivo: è molto facile immedesimarsi in Joel, un ragazzo comune, senza poteri ma con grandi abilità che spesso sostituiscono il vero e proprio talento magico. Ed è facile trovare in questa scelta un sottinteso messaggio morale, come una spinta a trovare dentro ognuno di noi la caratterstica che ci fa essere realmente speciali.
Al fianco di Joel ci sono comunque alcuni personaggi esperti sia della ritmatica che del mondo vero e proprio, personaggi più anziani che fanno da mentori durante un’avventura che si configura a tutti gli effetti come un percorso di crescita e che hanno lo scopo di insegnare al ragazzo ad applicare le sue abilità quando possibile e a farsi da parte quando necessario. Un messaggio che apprezzo ogni volta che lo ritrovo in un fantasy per ragazzi e che spesso viene dimenticato in molte storie, in cui l’inesperienza e l’avventatezza vengono premiate più di quanto sarebbe lecito ed istruttivo.
Oltre ad una trama comunque molto interessante e con alcuni colpi di scena piuttosto imprevedibili e ad un sistema magico originale e accativante, il Ritmatista gode di un’ambientazione interessante (anche se per ora poco approfondita) ma soprattutto di uno stile scorrevole e piacevole, capace di catturare l’attenzione del giovane lettore facendogli vivere diverse ed esaltanti sensazioni, dall’adrenalina dell’avventua, alla curiosità della scoperta. Per quanto giustificatamente diverso da quello a cui Sanderson ci ha abituati nei suoi high fantasy, lo stile di questo romanzo è godibile anche da un pubblico più adulto, rimanendo sempre molto curato ma facendo spesso leva su toni più comici e frizzanti. Ho notato in certe parti dei rallentamenti di ritmo nella narrazione, che però non sono mai sfocciati in fastidio e che sono ampiamenti giustificati dalla necessità di introdurre un mondo e un sistema che poi verrà (immagino) approfondito e giustificato nei prossimi volumi di questa serie.

Direi che in questo caso non è necessario un breve riassunto finale di cosa penso di questo romanzo, perché spero sia filtrato quanto io abbia apprezzato questa nuova serie creata da Brandon Sanderson per la sua originalità e la sua capacità di coinvolgere il lettore di qualsiasi età; in ogni caso se volete sapere qualcosa di più vi rimando alla recensione video che uscirà domani (9 ottobre) e che vi lascerò qui sotto appena sarà online.
Come sempre se avete letto il Ritmatista fatemi sapere cosa ne pensate e noi ci vediamo alla prossima recensione!


Trama:
Joel ha da sempre una passione per la Ritmatica, la disciplina che consente di infondere vita in entità bidimensionali, semplici linee tracciate con il gesso, e creare creature indipendenti e autonome, i gesseri, in grado di interagire con ciò che li circonda. Ma Joel non è un Ritmatista e non può far altro che guardare con ammirazione e un pizzico d’invidia i giovani eletti che studiano alla sua stessa scuola. I Ritmatisti vengono prescelti da un Maestro dopo una misteriosa cerimonia di iniziazione e sono i soli in grado di contrastare i letali gesseri selvatici, spietate creature deviate che seminano il terrore. Figlio di un’addetta alle pulizie nella scuola, Joel ha la possibilità di osservarli alle prese con l’arte che lui stesso vorrebbe praticare. Quando, all’improvviso, gli studenti iniziano a scomparire uno ad uno, lasciando tracce di sangue, sarà Joel, come assistente del professor Fitch, a indagare su un mistero che sembra risalire alla sinistra Torre del Nebrask, il centro dell’arcipelago delle Isole Unite. Affiancato dalla sua eccentrica amica Melody, Joel arriverà a scoprire una verità che potrebbe cambiare per sempre il destino del mondo.

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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