Recensioni

Wrap up del mese – MARZO

Aggiornamento mensile delle letture appena concluse. Se fate un salto su goodreads e su instagram trovate aggiornamenti più frequenti.

Pausa caffè con gatti di Charlie Jonas

Ammetto di aver letto questo libro aspettandomi qualcosa sullo stile di Finchè il caffè è caldo. Ma quello che mi sono trovata davanti non saprei neanche definirlo visto che di questo fantomatico caffé si comincia a parlare solo verso metà libro e ben pochi degli eventi si svolgono al suo interno. Basti pensare che la metà circa del romanzo è ambientato a Ischia, seguendo le vicende di una signora il cui unico scopo del libro era passare il gatto “incriminato” ad una ragazza che avrebbe dovuto fare la cat sitter per qualche settimana.

Non parliamo poi delle descrizioni. In genere sono un’amante delle descrizioni, ma quando servono per creare l’ambientazione della storia e delineare i caratteri del personaggio, non quando sembrano inserite solo per aumentare il numero di parole. In più ogni poche pagine c’era un odiosissimo recap del tipo “nelle puntate precedenti”. Righe totalmente inutili visto che alla fin fine non succede assolutamente nulla!

La paziente silenziosa di Alex Michaelides

Ho letto questo romanzo per superare la delusione di Follia di Patric Mc Grath e ha funzionato. Se state cercando un thriller psicologico ambientato in un ospedale psichiatrico questo è un romanzo che dovreste recuperare.

La componente thriller è buona, personalmente, avendo letto tanti romanzi di questa tipologia ho individuato abbastanza velocemente il protagonista del colpo di scena finale, ma nonostante questo è stata la motivazione a rendere il libro una lettura meravigliosa, perché le tematiche psichiatriche la fanno da padrona per tutto il romanzo, dando il meglio di sè proprio nella parte finale.

La vita davanti a sé di Romain Gary

Altra lettura estremamente deludente. Deludente perché a fronte di personaggi, ambientazione e prosa davvero interessanti non c’era nessuna trama a fare da collante per questi elementi e mi sono ritrovata a leggere pagine e pagine in cui non succedeva assolutamente nulla.

È il flusso di pensieri di un bambino, Momo, di circa 10/12 anni che negli anni ’60 vive in Francia, non con i suoi genitori, ma con una donna, Madame Rosa, che si occupa di accudire i bambini principalmente delle prostitute, che non possono crescere bambini, altrimenti li porterebbero via. Momo sembra non avere genitori e ha l’impressione che Madame Rosa gli nasconda qualcosa sul suo passato, è questo l’elemento che verrà dipanato nel corso delle pagine, ma in maniera così annacquata e lenta che fa perdere ogni interesse.

Gilded di Marissa Meyer

Una rivisitazione in chiave young adult della fiaba di Tremotino davvero meravigliosa. Dovevo aspettare di avere anche il seguito prima di iniziare a leggerlo, ma non sono proprio riuscita a trattenermi. La Meyer ha preso tutti gli elementi della fiaba originale e li ha rimescolati rendendo la storia più moderna, ma mantenendo il clima della storia dei fratelli Grimm.

In particolare ho trovato davvero bello come l’autrice abbia delineato il re e “Tremotino”, togliendo al re che rapisce, inprigiona e minaccia una ragazza, solo perché essa possa filare la paglia in oro per lui il ruolo di personaggio positivo visto che poi la sposa. Inoltre la Meyer ha mantenuto all’interno di queste pagine tutta la crudeltà delle fiabe tradizionali, senza addolcire o imbellettare le situazioni, altro elemento che ho apprezzato davvero tanto da amante delle fiabe tradizionali


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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.

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