Recensioni

Dragonero- La maledizione di Thule

DRAGONERO- LA MALEDIZIONE DI THULE

Tra gli acquisti del Lucca Comics dei quali vado più orgogliosa quest'anno si posiziona sul podio il romanzo Dragonero di Stefano Vietti, edito Mondadori.
La mia passione per l'ambientazione di Dragonero nasce dalla serie a fumetti mensile omonima della Sergio Bonelli Editore, la prima di questa nota casa a tema fantasy-medievale, opera dello stesso Vietti e di Luca Enoch (già creatore delle fortunate serie Gea e Lilith); ogni mese in edicola possiamo seguire una nuova avventura del valoroso Ian Aranill, scout imperiale conosciuto con il soprannome appunto di Dragonero, e dei suoi fedeli compagni, l'orco Gmor e la giovane elfa silvana Sera, attraverso i pericoli e le insidie che minacciano l’Erondàr, l'impero umano. Nell’Erondàr convivono due tipi di sapere umano, la Magia, custodita dai Luresindi e la Tecnocrazia una sorta di ingegneria dai toni un po' steampunk; a queste due classi, spesso in dissedio tra loro appartengono altri due personaggi spesso presenti nei fumetti, il Luresindo Alben e la tecnocrate Myrva, sorella di Ian.
Ogni mese un nuovo fumetto racconta un'avventura a se stante o una a più riprese, arricchendo il mondo di Dragonero di nuovi personaggi e rivelando antiche segreti.

Per chi come me vive di fantasy e high fantasy medievaleggiante, giochi di ruolo e tutto ciò che ne deriva, Dragonero è un pasto succulento e imperdibile, un'idea davvero buona e magistralmente narrata che i suoi autori sono stati in grado di rendere molto versatile attraverso più canali:

-In primis ovviamente il fumetto, serie mensile regolare da più di un anno ma avviata da un fortunato (e ora quasi introvabile) romanzo a fumetti pubblicato nel 2007, che dà avvio alla storia di Ian narrandoci l'origine del suo particolare soprannome (si vocifera che l'anno prossimo la Bonelli lancerà una ristampa di questo raro gioiello, tutta a colori)

-Dal Lucca Comics 2013 un gioco di ruolo tutto dedicato all’Erondàr, basato sul sistema di gioco Pathfinder (a sua volta basato sul famoso Dungeons and Dragons), completo di manuale di gioco, dadi, mappe e da quest'anno espansioni, prodotto dall Wyrd Edizioni; un prodotto di altà qualità, fedele all'ambientazione originale del fumetto e molto appassionante.

-E infine il Romanzo in questione, Dragonero- La maledizione di Thule, uscito il 7 Ottobre in tutte le librerie italiane e presentato ufficialmente al Lucca Comics 2014 dal suo autore.

Appena terminato il libro mi sembra giusto dedicargli qualche parola di apprezzamento;
La storia narrata in queste pagine non ha una precisa collocazione temporale nella serie regolare, cosa che la rende tranquillamente leggibile anche da chi non ha mai provato il fumetto (anche se la conoscenza di questi rende a mio parere molto più saporita la lettura); dopo un prologo dalle tinte un po' oscure che ci proietta in una cella buia e molto particolare, il romanzo si apre con una missione da scout per Ian e Gmor a Solian, la città dove vivono, attaccata da un gruppo di predoni; l'autore ci introduce all'azione con una caccia all'uomo e un combattimento, grazie ai quali possiamo apprezzare le doti combattive dei due compagni e la loro formidabile collaborazione. L'attenzione si sposta poi su Alben nei capitoli successivi e attraverso lui la storia inizia a svilupparsi in quella che diventerà poi la vera e pericolosa avventura che coinvolgerà i protagonisti fino alle ultime pagine: una misteriosa e terribile maledizione che grava sul popolo di Thule e che minaccia di diffondersi e distruggere ogni cosa circostante. Su richiesta del Luresindo la compagnia, a volte unita a volte divisa percorrerà le vaste terre dell’Erondàr alla ricerca di tutto l'aiuto possibile per sconfiggere la misteriosa minaccia, la cui origine verrà chiarita da Alben poco per volta.
Il romanzo comincia lento, evocando un'atmosfera di mistero e preparazione per poi aumentare il ritmo mano a mano che la storia si delinea e le verità sulla maledizione emergono, impedendoci di staccarci dal libro fino alla violenta conclusione. Poi grazie ad un epilogo dai toni più rilassati e familiari la vicenda termina solo in parte, lasciando aperto un collegamento alla serie regolare e ad un tanto atteso seguito.
Insomma, non posso che cantare le lodi di questo piccolo capolavoro e complimentarmi infinitamente con Vietti per la sua straordinaria capacità di ricreare a parole un'ambientazione e una storia già splendidamente narrata tramite i disegni senza staccarsene completamente, dando così la possibilità ai fedeli lettori del fumetto di vivere con uguale, se non maggiore intensità le avventure del loro scout preferito.
Inoltre non posso che aspettare con ansia il seguito, scritto stavolta da Luca Enoch che dovrebbe essere presentato al Lucca Comics and Games 2015.

Vi consiglio quindi vivamente questa splendida saga, in una qualunque delle forme in cui si presenta e spero con questa recensione di avervi fatto incuriosire almeno un po' sull'emezionante mondo di Dragonero.

Per maggiori informazioni sulla saga vi lascio tutti i link sull'argomento:

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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