Voci dalla Sardegna

Evento: La cercatrice di corallo di Vanessa Roggeri – Rizzoli 3° Tappa – La donna sarda nel novecento

Buon giorno e buon mercoledì Chiacchieroni!

Il nuovo anno qui sul blog inizia un po’ in ritardo, ma sicuramente con grande stile. Oggi infatti abbiamo il bellissimo privilegio di prendere parte a un evento organizzato tutto da blogger sarde, in onore dell’uscita del nuovo romanzo di Vanessa Roggeri, La cercatrice di corallo.
Se siete habitué del nostro sito, saprete già quanto questa autrice sia riuscita ad affascinare la sottoscritta in questi ultimi anni, attraverso i suoi primi due romanzi, entrambi editi Garzanti (se siete curiosi di saperne di più, qui trovate le due recensioni).
Questo mese, la talentuosissima autrice sarde è tornata con una nuova creatura che, inizio ad anticiparvi, non solo onora alla perfezione i due fratelli maggiori, ma riesce anche a scavarsi una nicchia personale nel mio cuore di lettrice.
Ma andiamo con ordine, e iniziamo con una piccola presentazione.

Il romanzo


Titolo: La cercatrice di coralli
Autrice: Vanessa Roggeri
Marchio: Rizzoli
Collana: NARRATIVA ITALIANA
Prezzo: 18.00 € (15,30€ su Amazon)
Pagine: 322
Tipologia: BROSSURA
Data di uscita: 23 Gennaio 2018

Trama:
Achille e Regina si incontrano per la prima volta nell’estate del 1919, di fronte alle acque spumeggianti di una Sardegna magica. Regina dona ad Achille un rametto di corallo rosso come il fuoco, il più prezioso, con la promessa che gli porterà fortuna. Anni dopo, quella bambina è diventata una delle più abili cercatrici di corallo; quando si tuffa da Medusa, il peschereccio di suo padre, neanche l’onda più alta e minacciosa la spaventa. Lei è come una creatura dei mari ed è talmente libera da non avere mai conosciuto legami. Finché, un giorno, la sua strada si incrocia di nuovo con quella di Achille: nel viso di un uomo ritrova gli occhi del ragazzino di un tempo. A travolgerli non è solo un sentimento folle, ma anche un passato indelebile. Le loro famiglie, infatti, sono legate a doppio filo da rancori e vendette ed è in corso una guerra senza ritorno. Spesso non basta l’amore per cambiare un destino che sembra già scritto. Ma l’unico modo di scoprirlo è provarci, fino all’ultimo…Vanessa Roggeri ci racconta una terra densa di tradizioni con una scrittura traboccante della forza e della determinazione di chi in quell’isola ci è nato. Il ritorno di un’autrice che con le sue storie di passioni ha emozionato migliaia di lettrici.

E ora, veniamo alla parte più succulenta…
Come tappa inserita all’interno dell’evento, oggi non sarà mio compito parlarvi in modo più approfondito di quali impressioni è riuscito a suscitare questo romanzo (ma se siete curiosi di avere un’opinione, vi rimando al posti di Sara, che ha aperto l’evento; lo trovate qui), ma mi soffermerò a parlarvi un po’ più nel dettaglio delle protagoniste femminili di questa storia, capaci tutte di rimanere impresse per i loro caratteri e per la forza delle loro emozioni.
Sarà un viaggio nella cultura sarda dei primi del novecento, quindi mettetevi comodi e seguitemi…

L’anima femminile sarda

Quando si parla della storia della figura femminile, è facile e automatico ricollegarne le protagoniste a un ruolo prettamente familiare e domestico, ovvero quello che hanno rivestito per numerosi secoli; anche agli inizi del XX secolo, le donne mantenevano, per la maggior parte delle culture occidentali, i panni di madri, allevatrici di prole ed educatrici. La loro esistenza era, per la società del tempo, fortemente legata alla casa, e le possibilità di sviluppare un’identità femminile distaccata da tali concetti di tradizione, educazione e affetto familiare, erano rare e assai limitate.
Molte donne dell’epoca entravano nella vita lavorativa della famiglia, certo, e si occupavano magari dei lavori agricoli e pastorizi più delicati, o ancora della gestione della bottega familiare e del suo funzionamento, ma il loro compito era sempre delimitato a un lavoro tipicamente di ausilio e a carattere non decisionale, almeno per tutto ciò che esulava dall’ambiente prettamente domestico.

Eppure, se si volge lo sguardo alla Sardegna del tempo, si nota subito come tale concezione fosse molto meno radicata nella nostra società isolana. Sono tanti gli storici e gli studiosi di cultura sarda che propongono un modello matriarcale per quest’isola dalla forte componente tradizionale e culturale.
E, benché a malincuore io debba riconoscere di non essere un’esperta sociologa, e di non poter dunque confermare tale concezione, sono altresì nata e cresciuta in Sardegna e vi ho vissuto abbastanza da poter ritrovare, nei racconti delle nonne ad esempio o ancora nelle fiabe e nel folklore sardo, i rimandi a quella tradizione femminile citata da persone ben più autorevoli della sottoscritta.
In una terra come la Sardegna d’altronde, patria di anime forti e spiriti liberi, combattivi e temprati dal vento che spira dal mare, è difficile immaginare una figura femminile passiva, legata solo al limitato ambiente domestico e soprattutto totalmente sottomessa. Dalla giudicessa Eleonora d’Arborea a Francesca Sanna Sulis, imprenditrice di Muravera, passando per figure più recenti come Adelasia Cocco, primo medico donna italiano o Grazia Deledda, nobel per la letteratura, sono tanti gli esempi di donne sarde che hanno lasciato un segno, imponendosi in ambiti fino a quel momento considerati prettamente maschili e a loro non accessibili.

Ed è proprio a queste figure che sembra volersi rifare la nostra Vanessa Roggeri, quando ci presenta le protagoniste del suo nuovo romanzo.
A partire proprio da Dolores Siddi, una donna ricca di contraddizioni, ferventemente superstiziosa, tenacemente vendicativa, eppure capace di prendere le redini della conduzione familiare alla morte del marito, lottando con le unghie e con i denti per rialzarsi da una condizione di miseria nera e disperata.
È la sua forza a rimanere impressa fin da subito, il suo animo combattivo che si riflette negli occhi potenti, capaci di sondare con minuzia e incisività coloro che si trovano ad incrociare quello sguardo battagliero. È una donna modesta Dolores, cresciuta nel piccolo paese di Borutta priva di educazione, ma temprata da quella stessa vena che caratterizza le figure femminili che hanno fatto la storia.
Certo, il suo animo è corrotto dalla vendetta, il suo cuore è nero e sanguina di dolore e resentimento, eppure resta impressa per la sua capacità di costruire tutto dal niente e di amare con la stessa tenacia con la quale combatte.

In questo video Vanessa vi racconta qualcosa di più di Dolores, giusto qualche minuto per trasportarvi con noi tra queste pagine prima di continuare…

Completamente diversa da Dolores, eppure vicina per molti aspetti, c’è poi Regina Derosas, la giovane nata fuori dal matrimonio da Fortunato, cugino acquisito della donna di Borutta. Dove Dolores è terra, roccia, tradizione, Regina è mare, libertà, sogno. A soli diciassette anni, è una cercatrice di corallo unica, capace di sentire il prezioso oro rosso a distanza; ed è l’orgoglio del padre, la figlia prediletta alla quale è concessa ogni cosa. Eppure, la stessa determinazione leggibile negli occhi di Dolores si ritrova anche nelle scelte di Regina, nella sua volontà di decidere della sua vita e nel suo voler vivere intensamente un giorno dopo l’altro.
Regina è libera, è vento e onda al contempo e la sua anima è legata strettamente all’acqua e da essa sembra trarre quella forza che la caratterizza per tutto il romanzo. Lei è la rottura di ogni tradizione, ciò che di più distante si può trovare dalla figura femminile domestica. Ed è affascinante, è vitale e riesce a travolgere proprio per il suo elevarsi dalle norme sociali, vivendo a piedi nudi sulla sabbia e pescando aragoste con le nasse.

E infine, benché molto più marginale delle prime due, c’è Rafaela Derosas, la moglie di Fortunato, madre di due figli legittimi e matrigna di Regina. Lei è il focolare domestico, è la donna tradizionale in ogni suo aspetto, eppure nelle sue poche apparizioni riesce a emanare una forza di pari intensità a quella di Regina e Dolores. Il suo, è il temperamento di chi tiene tanto a ciò che possiede da non poter concepire di vederlo sfumare; è una donna che riesce a mettere da parte il tradimento del marito per la famiglia, capace di non lamentarsi neanche quando da una condizione di agiatezza precipita improvvisamente in una di miseria.
Svolge ogni ruolo con un dovere maniacale e colpisce proprio per la tenacia di chi non possiede sogni, ma solo concrete realtà.

Ognuna di queste donne resta impressa nel lettore con la forza delle cose preziose; sono diverse, eppure tutte racchiudono il seme di quelle figure femminili capaci di fare la storia. E non c’è cosa più bella del vederle muoversi tra queste pagine, rievocando tradizioni e culture ancora non del tutto sfumate nel tempo.
Se ancora vi serve un motivo per scegliere di dare una possibilità al nuovo romanzo di Vanessa Roggeri, aggrappatevi a questo: non potrete dimenticarvi di queste donne, perché sapranno crearsi la loro nicchia personale nella vostra anima.

E se non bastasse, vi lascio qui sotto il calendario delle altre tappe di questo evento, consapevole che le mie colleghe sarde saranno capaci di conquistarvi con le loro parole.

P.s

Grazie a Sara di Diario di un sogno, uno di voi avrà la possibilità di vincere una copia del romanzo dedicata da Vanessa Roggeri. Per partecipare al sorteggio, vi basterò compilare il modulo sottostante e al termine dell’evento, verrà estratto e comunicato il vincitore.
Nel frattempo, auguro a tutti voi una buona lettura e noi ci vediamo al prossimo post 😉

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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