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Una giornata in ruolo con i Demiurghi – Nona Tappa Blog Tour: Legio M Ultima, Sfida all’Impero- Parte 1

Buona domenica Chiacchieroni!
Oggi ho l’onore di condividere con voi una tappa speciale del Blog Tour dedicato all’uscita del nuovo romanzo, Legio M Ultima scritto dai prolifici Demiurghi, (già apparsi qui sul blog in una passata recensione di Pulce).

Perché dico speciale?
Perché i Demiurghi si sono resi disponibili a simulare una sessione di gioco dentro la loro ambientazione, la Specula, dandomi la possibilità di guidarli come master nella loro stessa campagna. Un onore ed un onere che spero di aver svolto al meglio delle mie possibilità e che vi dico già, mi ha esaltata non poco. È avvenuta tutta in chat, e tra vaneggiamenti e descrizioni, ho avuto anche l’onore di assistere in diretta alla magia della creazione tra i Demiurghi, che mi hanno coinvolta nei loro progetti di scrittura per qualche giorno.
Avrete la possibilità di seguire Azia Medea Rubinia Antinea e Elios Tigrane in una missione che avrà luogo nell’antica Tharros romana, importante città portuale i cui resti sono visitabili ancora oggi nel meraviglioso Sinis (dove la sottoscritta è nata tra le altre cose), e nel pozzo oggi conosciuto come Pozzo di Santa Cristina, che sorge nell’entroterra vicino alle terme di Fordongianus, anch’esse di origine romana.

Dadi e schede alla mano dunque e che l’avventura abbia inizio (e possano i dadi sempre volgere a vostro favore). O come direbbe Cesare, che qui cade a fagiolo: Alea acta est!

Qualche nota prima di cominciare la ruolata:
Vista la lunghezza della giocata, la sessione è stata divisa in due parti, che usciranno a qualche ora di distanza una dall’altra. Questa è la prima parte.
La sessione si è svolta in chat, quindi distinguerò giocatori e master con le seguenti lettere:

  • M: Master, ovvero la sottoscritta
  • E: Elios Tigrane, speculator mandato in missione a Tharros
  • A: Azia Medea Rubinia Antinea, figlia adottiva dell’imperator Diocleziano, a Tharros per conto del padre

I pensieri dei personaggi saranno segnati con **.

Inoltre, ci troviamo all’interno dell’Ucronia creata dai Demiurghi per il loro romanzo, quindi qualsiasi distorsione ed imprecisione temporale possono essere ricondotte alla suddetta ucronia (chiara paraculata del master 😉 )


E ora, che la sessione inizi davvero:

Master a Elios
È una mattina limpida e soleggiata quella che ti accoglie quando sali sul ponte della nave che veleggia da giorni verso la tua meta. Avvicinandoti alla prua, vedi apparire all’orizzonte il porto di Tharros, fervente sede di scambi commerciali. Davanti a te si staglia il golfo in cui è incassata la città e il contrasto che invade la tua vista ti lascia quasi senza fiato; uno stretto lembo di terra divide il mare in due anime che a stento diresti gemelle: da un lato le onde frustano con violenza la costa, lambendone la riva e infrangendosi sugli scogli frastagliati; dall’altra, pare quasi che un enorme spirito marino si sia addormentato sul pelo dell’acqua, e che nessuna onda abbia il coraggio di svegliarlo.
In cima a quel piccolo lembo di terra svetta Tharros, fiera nelle sue case arroccate sulla cima di una collina, le cui pareti scoscese ne riparano i fianchi battuti dal vento e dalle onde.
Accanto a te e alle tue spalle, una ventina di marinai corre freneticamente da un lato all’altro della nave, spingendola grazie alle possenti vele fino ad incanalarla verso il lato più calmo del golfo. Come senti dire dal capitano, lo sbarco avverrà nel porto interno, dove le onde non potranno rallentare e complicare le manovre.

La nave prosegue la sua marcia precisa fino ad uno dei moli interni, fino ad arrestarsi del tutto ad un ultimo movimento coordinato della ciurma. Dalla tua posizione, puoi scorgere le vie della città gremite di gente già in movimento dal mattino presto, una mistura colorata e chiassosa di commercianti, mercanti e abitanti della città; sul molo, altre quattro barche affiancano la tua, e alla tua sinistra distingui chiaramente alcuni legionari, che paiono occupati in una accesa discussione con l’equipaggio della piccola nave accanto.
Due dei marinari con cui hai affrontato il viaggio percorrono di corsa il ponte e calano la passerella attirando per un momento l’attenzione di alcuni dei legionari, che però tornano velocemente alla discussione in corso. La brezza leggera porta con sé un gran numero di voci, comprese quelle alterate dei militari, le cui parole però fai fatica a distinguere. Difficile però non notare l’atteggiamento della ciurma vicina, che pare intenta a levare gli ormeggi alla massima velocità possibile per degli esseri umani.
Ora che le manovre di sbarco sono ultimate e anche la passerella è stata calata, sei libero di spostarti dalla nave per raggiungere il prefetto, che sai aspettarti nella villa arroccata in cima alla collina, i cui tetti sovrastano maestosamente il golfo e il suo mare dalla doppia anima.

Master a Azia:
Ti svegli al mattino presto, dopo una piacevole nottata in una delle camere più confortevoli che Tharros possa offrire. Ci metti pochi istanti a ricostruire gli ultimi giorni e a cancellare le ultime tracce della nottata, complice l’anfora d’acqua freschissima lasciata da Krizia solo poco minuti prima; ti ricordi così di essere giunta nella particolare città costiera per ordine diretto di tuo padre, Diocleziano, proprio per sorvegliare l’uomo che ti ha accolta con tutti i fasti nella sua villa al tuo arrivo. D’altronde, chi mai rifiuterebbe ospitalità alla figlia, seppur adottiva, dell’imperatore in persona, in viaggio in apparenza verso uno dei luoghi termali più apprezzati dell’intero impero?
Sicuramente non il Prefetto Maximus Galbanio Calvo, sempre alla ricerca di un modo per ingraziarsi l’Augusto e guadagnare più potere di quello che può offrirgli governare una delle province romane più lontane e difficili dell’impero. Certo, sicuramente al Prefetto non mancano le occasioni di far fruttare quel seppur insufficiente potere che possiede, stando a così grande distanza dagli occhi attenti e vigili di Diocleziano.

Ed è proprio per uno di questi sospetti che sei arrivata a Tharros, fingendoti solo una turista, per avere la possibilità di scoprire gli affari apparentemente poco puliti che il furbo prefetto starebbe svolgendo in segreto con alcuni nobili della provincia. E così ben venga la pausa meritata e l’ospitalità nella villa di Galbanio Calvo, come la finta spedizione verso Fordongianus, luogo ideale per chi sogna pace e tranquillità a bagno nelle acque calde e rigeneranti. Tutto quello che devi fare quindi è fingerti una ricca patrizia viziata in pausa dalle fatiche del viver nobile (non che ti riesca poi così faticoso), e nel mentre tenere gli occhi e le orecchie ben aperte; le tue, e soprattutto quelle dei tuoi schiavi, spie dall’orecchio fino e dallo sguardo attento. È proprio con uno di loro, il fido Cletus nelle vesti di protettore personale della ricca nobildonna e di occhio vigile, che lasci la villa per un immersione nella città marittima, a stretto contatto con quella vita frenetica che contraddistingue tutte le località portuali.
Prima di uscire, intimi alla tua spada di non muoversi e aspettarti nella villa, per poi incamminarti lungo la strada che serpeggia scendendo dalla collina. Superando la grande via dei mercati, colma ad ogni angolo di commercianti che strillano per attirare l’attenzione verso le loro merci e ricchi mercanti in cerca di affari imperdibili, giungi quasi per caso al porto, dove quattro navi mercantili e una militare occupano i moli delle acque placide del golfo. La tua attenzione viene attirata da un manipolo di legionari con il simbolo del Prefetto che staziona davanti alla più piccola delle navi mercantili; i legionari paiono totalmente assorbiti dalla ciurma impegnata a sciogliere gli ormeggi, e dalle urla che giungono fino a te ti pare di capire che tra i due gruppi sia in atto una qualche diatriba, che al momento pare volgere a favore proprio della ciurma. Mentre osservi la scena, la nave militare accanto al piccolo mercantile abbassa la passerella, e un uomo inizia a scendere con lo sguardo puntato proprio verso la scena che osservavi fino ad un istante prima.

A:
Notato l’uomo, qualcosa mi attira, indubbiamente ha un certo fascino. Ma mi concentro sulla diatriba, continuando a passeggiare guardandomi intorno con curiosità tutta da deficiente turista.
No, non arrivo ai gridolini di stupore. Non riesco a cadere così in basso, nun ce pensate.
Ovviamente i gioielli sfolgorano al sole.

E: Quindi io sono per strada che mi godo la confusione della città stando sempre attento alla sportella alla cintura mentre i documenti e la maggior parte dei soldi sono bene nascosti sotto la tunica. E vado dal prefetto.


Master a Elios:
Ti incammini lungo il molo in direzione del cuore della città, passando accanto al manipolo di uomini visti dalla nave. Da vicino, noti che sono cinque uomini, tutti in divisa da legionari, e ora paiono aver aumentato l’intensità delle urla. Gli passi accanto carpendo qualche frammento di conversazione, fatta per la maggiore di pittoreschi insulti conditi che poco velate minacce.
Il tuo sguardo passa oltre il manipolo per fermarsi su una donna riccamente vestita e ingioiellata, i cui rossi capelli lunghi spiccano tra le chiome per lo più castane che vedi intorno.
Pare anche essere l’unica donna sul molo ed è accompagnata da un altro uomo, che le sta un passo dietro le spalle. Prosegui passandole accanto, diretto verso la strada principale da cui proviene un altro tipo di rumore, molto più confusionario se possibile della diatriba.

E:
Ottimo ma mentre passeggio mi torna alla mente la nobile … e non può venirmi a mente Azia. Ma se fosse lei la voce del suo arrivo in quest’isola l’avrebbe preceduta.
Tengo un basso profilo e osservò la vita della città, giusto per capire

Master a Elios:
Probabile ma sei stato a bordo della nave per un lungo periodo, il tanto di girare attorno all’isola e giungere fino a qui, quindi sai che potresti aver perso qualche informazione

Master a Azia:
Mentre osservi i legionari un uomo supera il manipolo passandoti accanto. Dimostra meno di trent’anni, di bell’aspetto e dai capelli corvini. Ti soffermi ad osservarlo e lui ti passa accanto prestando poca attenzione alla scena sul molo e proseguendo verso la città

A:
Non potendo restare nella zona dei moli troppo a lungo, onde evitare uno, di destar sospetti negli uomini del prefetto, 2 attirare attenzioni indesiderate, mi inoltro nella via principale, soffermandomi di tanto in tanto ad apprezzare le merci esposte e scambiando qualche chiacchiera coi merciai e venditori.

M:
Quando lasciate il molo e vi immettete nella grande strada affollata, vedete che corre serpeggiando verso la cima della collina, fino alla grande villa che sembra sovrastare l’intera città, dove sapete alloggiare il prefetto. A Tharros è sempre giorno di mercato, perché ogni giorno nuove navi ormeggiano nel suo porto, e la strada principale è sintomo di questa situazione.

Ovunque attorno a voi sorgono mercati, che vendono prodotti da ogni parte del Mediterraneo conosciuto. La strada è sufficientemente larga da far passare un carro in ogni senso, e le bancarelle rimangono incastonate ai suoi lati come tante piccole verande. La gente cammina in cerca di prodotti, o si reca al pozzo a prendere acqua.
Passando accanto alla piazza bassa della città, notate le terme, un grande edificio in arenaria che offre agli abitanti e ai turisti la possibilità di rinfrescarsi e di cancellare i segni della dura attraversata del mare.

E:
Vedo di ricordarmi dove si trova, potrebbe servirmi


Master a Elios:
Ci passi accanto salendo, e sei sicuro che la sua posizione centrale, ben visibile dal mare, lo renda indimenticabile.

Lungo il percorso, incroci altri tre legionari, anch’essi nella divisa e con il simbolo che puoi facilmente ricondurre al prefetto. Ti passano accanto a passo sostenuto concedendoti solo un’occhiata, per poi sparire dietro la curva in direzione del molo. Continui la tua salita, e dopo una decina di minuti giungi in piano, in una grande piazza di piastrelle di arenaria. Sulla piazza, affacciano sei ville nobili, e quella centrale, proprio davanti ai tuoi occhi, mostra tutta la maestosità del potere del prefetto. Quattro strette vie scorrono ai lati, due riscendono verso i fianchi della collina, le altre circondano e superano la villa.

Master a Azia:
Vedi chiaramente che il mercato attorno a te è fiorente, mantenuto vivo dai numerosi passeggeri che giungono in città. Sono disponibili prodotti provenienti da molteplici coste, e quando ti avvicini ai banchi i mercanti allungano verso di te datteri, anfore colme d’olio dell’isola e altri prodotti tipici e non.

A:
Orecchie ben aperte su eventuali lamentele o discorsi strani.

Ogni tanto butto una qualche imbeccata del genere “oh, ma che bel posto, che gente calorosa, mica come a Roma!”
A chi abbocca faccio intendere che mi trovo bene perché nessuno cerca di ottenere favori da me o dalla mia famiglia in cambio di, beh, doni preziosi.

Master a Azia:
I mercanti a cui ti approcci guardano con evidente interesse te e i tuoi gioielli, proponendoti via via prodotti più pregiati e ricercati.
Uno di loro ti si avvicina con una magnifica stoffa rossa, dicendoti con parole suadenti:
“Una stoffa pregiata per una dama raffinata, l’unica in grado di sposarsi alla perfezione con i suoi capelli ed esaltare la sua bella pelle”

A:
Scambio battute civettuole con il mercante, cercando di capire se circolano voci sugli intrallazzi del prefetto e con chi. Faccio attenzione a risultare credibile come scema ricca, non voglio rischiare di attirare un’attenzione diversa da quella che sto erigendo come copertura. Odio quando il mio pater mi dà queste cose da fare, lo sa che odio presenziare alle cose da nobili dame. Uffa.

Master a Azia:
Il mercante pare abboccare al personaggio che gli proponi, forse perché intravede la possibilità di lauti guadagni. Ti parla così della ricchezza di cui Tharros si fa fiera testimone e afferma con orgoglio di aver venduto lui stesso molte preziose stoffe ai più ricchi nobili della città, prefetto compreso.

Mentre parli con lui tre legionari ti passano accanto, scambiandosi qualche parola appena sussurrata

A:
Prendo la stoffa per pavoneggiarmi verso il mio impassibile schiavo, che si limita ad annuire o a negare con la testa in base all’inflessione della mia voce, visto che comunque è attento a tutto ciò che lo circonda.

Pavoneggiandomi con la stoffa, che effettivamente è di altissima qualità da quanto è morbida, imbecco il mercante: “Oh, ma con stoffe del genere non mi stupisco ti vadano bene gli affari. Ma, sai, per quanto bella e di buona qualità, non potrà mai competere con le ricche esigenze delle matrone della capitale… A meno che…”

Dicendolo gli rendo la stoffa e lascio che un lembo della mia palla di seta gli strusci la mano, a fargli capire cosa intendo per ricche raffinatezze cercate da quelle come me.

Master a Azia:
Lui sussulta e deglutisce, chiedendoti esitante: “A meno che?”

A:
Faccio un gesto vago con la mano ingioiellata, un’espressione annoiata da nobile che non parla di denaro, roba da vili, e riprendo “oh, via, lo sai benissimo… non farmi dire queste cose, su, che non è fine per una signora!” in tono petulante.
E intanto penso: **pater, questa te la faccio pagare. Molto, molto cara.**


Intanto…
Master a Elios:
La villa centrale è costruita in una saggia combinazione di arenaria probabilmente estratta in una delle cave interne al golfo e marmo, con un ampio porticato e un giardino interno.

E:
**Un luogo tranquillo e pacifico, ma la mia villa segreta sull’isola è molto più isolata, forse troppo a volte.**
Mi faccio annunciare dal portinaio.

M:
Il portinaio ti fa entrare nel grande cortile, chiedendoti di attendere all’ombra mentre ti annuncia. Poco dopo ritorna e ti invita ad accomodarti all’interno della villa.

E:
Lo seguo fino a dove mi condurrà guardandomi intorno ammirando l’opulenza della villa.

M:
Ti scorta attraverso un ingresso semplice ed elegante, adornato da piante esotiche ad ogni angolo. Il prefetto ti riceve nella sala adibita a studio, un’esigua biblioteca dall’aspetto fin troppo ben tenuto. Siede su una scrivania di legno pregiato e al tuo arrivo ti porge i suoi omaggi, invitandoti a sedere con lui.

E:
Mi siedo dopo averlo salutato.

M:
Il prefetto chiede ad uno dei servitori di portare cibo e bevande per l’ospite, poi si rivolge a te:
“La ringrazio di aver accolto la mia richiesta, e di essere accorso in tempi così brevi”.
Mentre parla, dei servitori entrano nella biblioteca e posano il cibo e delle caraffe di vino sulla scrivania del prefetto, uscendo poi in silenzio.

E:
“Per una volta le missive sono arrivate velocemente e l’Imperator ha pensato bene di mandarmi urgentemente poiché troppo spesso quest’isola è stata trascurata in passato.”

M:
Il prefetto versa del vino in una coppa e te la porge, riprendendo:
“Non posso che essere grato a voi e all’imperator per questa immensa sollecitudine. Direi che è il caso, se siete d’accordo, che vi racconti in dettaglio gli eventi riassunti in quella missiva”

E:
“Direi che partire dall’inizio è sempre la cosa migliore, e se la situazione è particolarmente delicata anche parlarne da soli.” Indico con gli occhi gli schiavi.

M:
“Avete pienamente ragione”. Batte due volte le mani e i due schiavi alla porta escono, chiudendo l’uscio dietro di loro

E:
MI faccio leggermente avanti sulla sedia.
“Dunque la situazione quanto è grave?”

M:
“Vedete, circa sei mesi fa è arrivata la prima segnalazione di una sparizione nei pressi di un pozzo non troppo lontano dalle famose terme di Fordongianus.
Si tratta di un pozzo antico, di cui non conosciamo l’origine ma che pare fosse legato ad un culto molto antico, che venerava un’entità dell’acqua. È stato ignorato per anni prima che avvenisse quella prima sparizione. Sembra che due mercanti vi ci fossero recati di ritorno dalle terme; gli ultimi ad averli visti assicurano di averli sentiti esprimere il desiderio di prestare omaggio di persona alla suddetta dea (alla parola dea fa una leggera smorfia disgustata, poi il suo viso incipriato torna a riassumere l’espressione drammatica di poco prima).
Il fatto inizialmente è passato in secondo piano, poi però nei mesi successivi altre persone sono state viste per l’ultima volta mentre si dirigevano nei pressi del pozzo. A quel punto abbiamo deciso che la situazione richiedesse un intervento o per lo meno un chiarimento, così un manipolo di soldati fidati è partito per investigare, e questo risale a circa un mese fa. Da allora non sono più giunte notizie e nessuno di quegli uomini ha mai fatto ritorno. Così ho deciso di rivolgermi direttamente all’imperator, sperando in un suo aiuto per dipanare questa matassa”

E:
“Non si può mai sapere se quelle voci siano solo dicerie oppure verità. Quindi sarà meglio muoversi con prudenza. Forse qui non è accaduto molto ma ti ricordo che alcuni esseri magici sono apparsi sulla terra e forse anche gli dei hanno ripreso a camminare tra noi.”
Parlo assorto e serio, come se avessi visto alcuni di questi fatti.
“Intanto ci serviranno informazioni su questa fonte e sulla dea che si dice vi dimorasse. Poi vedremo di partire preparati.
E … se invece fosse tutta una montatura?”

M:
“Vedete, fino al mese scorso l’idea mi è balenata in mente, ma poi a capo della legione è partito il mio stesso figlio, sangue del mio sangue, e a quel punto la sua scomparsa cancella ogni possibilità di una montatura”.

Elios:
“Mmm e se fossero dei banditi sarebbero comunque troppo ben organizzati se hanno eliminato un nostro manipolo”.

M:
“Esatto. In ogni caso qualcosa sta agendo in quel pozzo, che siano forze divine o umane vorrei che foste voi a scoprirlo. Io vi fornirò tutte le informazioni sul culto che riuscirò a trovare e che potranno aiutarvi nella vostra ricerca”

E:
“Si, hai ragione, ci sono tutti gli estremi per un’indagine approfondita della Specula. Speriamo anche di ritrovare vivi i nostri uomini. Mi dispiace per la scomparsa di tuo figlio.”

M:“Non ho ancora abbandonato la speranza di rivederlo vivo, se c’è qualcuno che può riportarlo a casa quelli siete voi”

E:
Alzo il calice in un brindisi: “Che Fortuna ci aiuti”
“Adesso vorrei sapere dove potrei alloggiare per potermi poi mettere in azione al più presto cercando alcune notizie in città.”

M:
“Ovviamente potete alloggiare qui nella mia umile dimora, posso far preparare per voi gli alloggi per gli ospiti. Al momento un altro ospite si trova qui alla villa, ma spero che questo non sia di troppo disturbo per voi.
D’altronde potreste conoscervi, visto che si tratta proprio della figlia del nostro imperator”


E:
(ahahahaa mi ci strozzo con il vino)
“coff coff”

M:
Ti guarda preoccupato:
“Se è un problema per voi posso farvi ospitare da una delle famiglie amiche che risiedono qui in città”

E:
“No no tranquillo ma è che è una continua fonte di pettegolezzi e quindi vorrei evitare di esser coinvolto in eventi mondani.” lo guardo complice.
“Capisci devo tenere un profilo basso”

M:
Ti sorride ammiccando:
“Capisco, d’altronde una bella donna è sempre fonte di grande distrazione. Ma sono sicuro che le vostre strade si incroceranno ben poco, lei è diretta alle terme e presto lascerà Tharros. Avrete quindi tutta la tranquillità che vi occorre per la vostra indagine”

E:
“Allora accetto di buon grado la tua ospitalità, tanto più che sarà più semplice rimanere aggiornati.”
“Adesso, se possibile mi ritirerei nella mia stanza per sistemare le mie cose.”

M:
“Certamente, Savius vi accompagnerà ai vostri alloggi. Siete libero di girare a vostro piacimento la villa e per ogni evenienza non preoccupatevi di disturbarmi”.

E:
Mi alzo e lo saluto prendendo la sacca che mi ero portato con me.
“A dopo e buon lavoro.”

M:
Si dirige alla porta e chiama uno dei servi, un uomo magro e pelato, dalla carnagione dorata, che ti scorta lungo alla villa, fino agli alloggi riservati agli ospiti.
La camera viene preparata da due schiave native, che quando escono lasciano nella stanza la scia del loro dolce profumo. La stanza è ampia e confortevole, composta da un letto, uno scrittoio e una cassapanca e la finestra affaccia direttamente sul grande cortile interno.


E qui si chiude questa prima parte con protagonisti i Demiurghi e la loro missione nella città di Tharros.
Tra qualche ora potrete leggere anche la seconda, quindi tenete duro, arriviamo 😉

La seconda parte è online!
Leggila qui.

 

Inoltre, quello che in un primo momento è nato come semplice tappa di un BT, andando avanti con la giocata è diventato un divertimento molto piacevole, che ci piacerebbe continuare a condividere con voi.

L’idea che ci è venuta in mente quindi e ti proporvi periodicamente qui sul blog una nuova tappa di questa indagine, dandovi la possibilità di conoscere Azia e Elios anche in gioco.
Se l’idea vi piace non esitate a farcelo sapere e noi ci impegneremo a portarvi i Demiurghi più spesso 😉

In ogni caso, non dimenticatevi che questa è solo una tappa del fantastico Blog Tour dedicato a Legio M Ultima, Sfida all’Impero.
Se vi siete persi i precedenti e non volete perdere i successivi, trovate tutti i link qui sotto:

TAPPE DEL BLOGTOUR

 

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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