Recensioni

Prime Novità del 2016

Prime Novità del 2016

La pianista di Auschwitz
Suzy Zail


Data di uscita: 14/01/2016
Casa Editrice: Newton Compton Editore
Pagine: 252
Prezzo edizione cartacea: 9.90€
Compra su Ibs
Prezzo ebook:4.99€
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Trama:
Hanna ha quindici anni ed è una pianista di talento. È cresciuta in una famiglia ebrea della media borghesia ungherese, ma quando la città in cui vive viene rastrellata, dovrà conoscere insieme ai suoi cari gli orrori del campo di concentramento. Sua madre impazzirà dopo essere stata separata dal marito, e Hanna rimarrà sola con la sorella Erika ad affrontare un luogo agghiacciante e brutale come Auschwitz. Un giorno, però, le viene offerta la possibilità di suonare il pianoforte per il comandante del lager, una scelta sofferta per la povera ragazza. Una volta entrata nella villa del nazista, conoscerà suo figlio, Karl, ragazzo affascinante che sembra rinnegare la vita dello spietato padre. Di primo acchito, Hanna non potrà fare a meno di odiarlo con tutta se stessa. Eppure, man mano che passano i mesi, un altro sentimento per il giovane Karl si farà strada nel suo cuore.

L'autrice:
Ha lavorato come avvocato prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. In uno dei suoi libri ha raccontato la storia del padre, un sopravvissuto all’Olocausto. La Newton Compton ha pubblicato Il bambino di Auschwitz e La pianista di Auschwitz. Vive a Melbourne.

È COSÌ CHE SI UCCIDE
Mirko Zilahy


Data di uscita: 08/01/2016
Casa Editrice: Longanesi
Pagine: 416
Prezzo edizione cartacea: 16,40€
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Prezzo ebook:9.99€
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Trama:
La pioggia di fine estate è implacabile e lava via ogni traccia: ecco perché la scena del crimine è un enigma indecifrabile. Chiunque abbia ucciso la donna, ancora non identificata, l’ha fatto con la cura meticolosa di un chirurgo, usando i propri affilati strumenti per mettere in scena una morte. Enrico Mancini si è specializzato a Quantico, in crimini seriali. È un duro. Ma di recente non riesce nemmeno ad assistere alle autopsie, figuriamoci condurre un’indagine su un omicidio che ha tutta l’aria di essere rituale. Così, Mancini rifiuta il caso. Rifiuta l’idea stessa che a colpire sia un killer seriale. Anche se il suo istinto, dopo un solo omicidio, ne è certo. L’istinto di Mancini non sbaglia: con il secondo omicidio, il commissario è costretto ad accettare l’indagine, prima che il killer mostri a tutti – soprattutto a lui – che è così che si uccide.

L'autore:
Mirko Zilahy è nato a Roma il 1 maggio 1974, dove si è laureato in Lingue e Letterature straniere con una tesi su Dracula di Bram Stoker. Si è poi spostato in Irlanda per un dottorato di ricerca sullo scrittore Giorgio Manganelli. Al Trinity College di Dublino ha insegnato lingua e letteratura italiana. In seguito ha lavorato per Fazi editore come redattore e aiuto editor della straniera nella casa editrice e come editor della
narrativa straniera di Minimum Fax. Attualmente svolge attività di traduzione; ha tradotto autori come Bram Stoker, Roger Boylan, Peter Murphy e nel marzo 2014 è uscito nella sua traduzione Il Cardellino di Donna Tartt per Rizzoli (premio Pulitzer). È cultore di Letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia. Vive nelle vicinanze del grande Gazometro con la compagna, Paola, e due figli. È appassionato di calcio, arti marziali, hard rock, birra scura e Irlanda.

La sarta di Dachau
Chamberlain Mary


Data di uscita: 14/01/2016
Casa Editrice: Garzanti Libri
Pagine: 320
Prezzo edizione cartacea: 16,90€
Compra su Ibs
Prezzo ebook:9.99€
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Trama:
Londra, 1939. Ada Vaughan non ha ancora compiuto diciotto anni quando capisce che basta un sogno per disegnare il proprio destino. E il suo è quello di diventare una sarta famosa, aprire una casa di moda, realizzare abiti per le donne più eleganti della sua città. Ha da poco cominciato a lavorare presso una sartoria in Dover Street, e la vita sembra sorriderle. Un viaggio imprevisto a Parigi le fa toccare con mano i confini del suo sogno: stoffe preziose, tagli raffinati, ricami dorati. Ma la guerra allunga la sua ombra senza pietà. Ada è intrappolata in Francia, senza la possibilità di ritornare a casa. Senza soldi, senza un rifugio, Ada non ha colpe, se non quella di trovarsi nel posto sbagliato. Ma i soldati nazisti non si fermano davanti a niente. Viene deportata nel campo di concentramento di Dachau. Lì, dove il freddo si insinua senza scampo fino in fondo alle ossa, circondata da occhi vuoti per la fame e la disperazione, Ada si aggrappa all'unica cosa che le rimane, il suo sogno. L'unica cosa che la tiene in vita. La sua abilità con ago e filo le permette di lavorare per la moglie del comandante del campo. Gli abiti prodotti da Ada nei lunghi anni di prigionia sono sempre più ricercati, nonostante le ristrettezze belliche. La sua fama travalica le mura di Dachau e arriva fino alle più alte gerarchie naziste. Le viene commissionato un abito che dovrà essere il più bello della sua carriera. Un vestito da sera nero, con una rosa rossa. Ma Ada non sa che quello che le sue mani stanno creando non è un abito qualsiasi. Sarà l'abito da sposa di Eva Braun, l'amante del Führer… La sarta di Dachau è un caso editoriale mondiale. Venduto in 26 paesi, ha conquistato il cuore dei librai e dei lettori inglesi. Una storia di orrore e di speranza, di vite spezzate e della capacità di sopravvivere grazie ai propri sogni. La storia di una donna che non si arrende e che continua a lottare anche quando tutto sembra perso.

L'autore:
Mary Chamberlain è professoressa di storia a Oxford. Mentre sfoglia un saggio sulla seconda guerra mondiale, scopre il mistero del vestito da sposa di Eva Braun, l'amante di Hitler, disegnato da una sarta sconosciuta. E allora la sua fantasia comincia a viaggiare, immaginando una ragazza deportata in un campo di concentramento che ha il sogno di diventare stilista. Da qui nasce La sarta di Dachau, il suo primo romanzo.

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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