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Recensione: "99 giorni" di K.A. Tucker


Casa editrice: Newton Compton Editori
Titolo originale: Burying Water
Traduttore: F. Gianotti Tabarin
Costo: €9,90
Dove acquistarlo:IBS

Lo so, sono fissata e ripeto sempre le stesse cose ma non posso far altro che lamentarmi quando vedo che i titoli dei libri vengono sempre stravolti dalla traduzione! L'acqua è centrale in tutto il romanzo, la protagonista si rivede in questo elemento, cerca di avere la stessa forza, la stessa capacità di scorrere dove vuole, nonostante tutto. Quindi perché tradurre con "99 giorni"? Capisco che "Burying water" possa essere difficile da tradurre, ma cavolo almeno un titolo inerente all'originale

Comunque, sorvolando su questa mia fissazione iniziamo a parlare del libro. Come sapete questo non è esattamente il mio genere preferito, ma la trama mi ha intrigato molto quindi ho deciso di dargli una possibilità.

La scrittura è semplice, scorrevole e non viene utilizzato nessuno stile particolare. La storia si alterna tra presente e passato ad ogni capitolo, il passato viene narrato da Jesse, il protagonista maschile, mentre il presente da Alex/Joan Doe/Acqua la protagonista femminile. Entrambe le narrazioni sono in prima persona, in questo modo è possibile sapere in maniera molto più diretta e intima i loro pensieri e le loro emozioni.

La trama è abbastanza originale, per lo meno rispetto ai libri di questo genere che ho letto in precedenza. Però c'è anche da dire che niente rimane in sospeso per il lettore visto che, seguendo dall'inizio la storia di Joan Doe nel presente può intuire tranquillamente il come/cosa/chi/perché del passato. La mancanza di suspance non inficia l'interesse nei confronti del romanzo che, complice forse la scrittura semplice, ma sicuramente i personaggi si fa leggere con molto interesse e abbastanza velocemente.
Ho apprezzato il cambio di ruoli rispetto a quella che mi è sembrata la moda del momento, ossia quella dell'uomo bello ricco e dannato che però ha solo bisogno di amore e comprensione. Questo romanzo è decisamente più realistico, il bello, ricco e dannato è semplicemente un essere abominevole che non ha bisogno di comprensione ma di calci in faccia, come è purtroppo praticamente sempre anche nella vita reale.
Ho apprezzato anche il modo di affrontare la violenza domestica, perché mai una volta c'è stata la possibilità di mettere in dubbio il fatto che Alex non avesse assolutamente nessuna colpa nella pazzia del marito ed è proprio per questo motivo che penso che Jesse sia il protagonista maschile migliore che io abbia mai trovato in questo genere di romanzi.

Per Jesse infatti la cosa più importante è che Alex riesca a fuggire, che riesca ad andarsene dalla gabbia dorata (ma neanche tanto) in cui è rinchiusa. In tutti gli incontri il suo pensiero costante è che lei prenda coraggio e trovi la forza di andarsene, cerca di convincerla, propone soluzioni e non lascia che lei si abbatte alla difficoltà della situazione in cui si trova. Alex dal canto suo è molto più forte di quanto immaginassi all'inizio, molto meno foglia al vento e con la forza di prendere decisioni importanti anche se pericolose.
Credo che la vera bellezza di questo romanzo risieda infatti nella cura personaggi. Non sono solo Jesse e Acqua ad essere ben caratterizzati, ma lo sono anche i personaggi che li circondano, tutti hanno una motivazione per il loro comportamento, più o meno esplicita ma comunque capibile.

Un libro che sicuramente vi consiglio se siete amanti del genere, ma credo che, proprio grazie alla bellezza dei personaggi, possa piacere ad una rosa di lettori decisamente più ampia.

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.

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