Fantasy e Fantascienza, Recensioni

Recensione Binti di Nnedi Okorafor

Ormai lo sapete, sono sempre alla ricerca di nuovi titoli fantasy e sci-fi da leggere e di cui parlarvi qui su Chiacchiere Letterarie. Il nostro angolino dedicato a questi due generi, infatti, è sempre in crescita e io faccio del mio meglio per arricchirlo quando posso. Quando ho scoperto dell’arrivo in Italia di Binti di Nnedi Okorafor, quindi, non ho potuto fare a meno di richiederlo per scriverne una Recensione.

La Collana OscarVault sta conducendo, in questi ultimi mesi, un’operazione invidiabile di recupero di perle della narrativa fantastica; e l’opera di Nnedi Okorafor, già vincitrice dei prestigiosi Hugo e Nebula, era proprio un’uscita imperdibile per gli appassionati del genere.

Così, mi sono preparata con il mio fedele tablet e, grazie a Marco della OscarVault che ringrazio calorosamente, mi sono calata nelle suggestive atmosfere del mondo della Okorafor.

Questo è quello che ne è scaturito.

Binti di Nnedi Okorafor: la Recensione

Copertina Binti di Nnedi Okorafor

Binti è il racconto di un viaggio, fisico e spirituale, attraverso la galassia. È la storia di una giovane terrestre Himba, un gruppo etnico della Namibia Settentrionale, che lascia tutto ciò che conosce per coltivare il suo sogno. Binti è infatti una giovanissima matematica con una mente acuta e una capacità straordinaria. Fin da giovanissima ha imparato a ramificare, ovvero a estendere la propria coscienza verso il mondo che la circonda.

Il suo talento, che nasce dalla manipolazione delle correnti, l’ha portata a diventare una delle menti più brillanti della Terra. Ora, contattata dalla prestigiosa università di Oomza, decide di lasciare tutto ciò che conosce e di iniziare un viaggio straordinario. Dovrà infatti imbarcarsi sulla Terzo Pesce e viaggiare attraverso la Galassia, per accrescere ancora le sue capacità.

Purtroppo, lungo il cammino l’innocenza di Binti è messa a dura prova, sia dalla guerra che dalla conoscenza con il diverso. Infatti, quando una razza di Meduse in guerra con la Terra assale la sua nave, Binti sopravvive a stento ma perde parti di sé che credeva essenziali per sopravvivere.

Lungo i quattro racconti di cui è composta la saga di Binti, seguiamo la crescita e i cambiamenti in cui incorre la nostra giovane Himba. Dall’arrivo a Oomza Uni raccontato in Binti e in Il Fuoco Sacro, fino al drammatico ritorno sulla Terra in Ritorno a casa e in La maschera della notte. La Okorafor crea un viaggio che è metafora complessa di quello più drammatico di un’intera popolazione. Un viaggio verso l’apertura ad altre civiltà, macchiato dalla guerra, dalla perdita di parti di sé e dalla rinascita a vita nuova.

Le mie impressioni

Copertina Binti la maschera della notte

Binti è una serie complessa e non comune. Condita di pochi elementi matematici e fantascientifici, è più un viaggio nella storia di un popolo che un vero e proprio romanzo d’avventura. Come spesso capita nella narrativa sci-fi, infatti, le vicende e l’ambientazione sono più un mezzo, strumenti per veicolare un messaggio. Nel caso della Okorafor, è un messaggio di dolore ma anche di affetto, di odio e di perdono.

Lungo il suo cammino, Binti conosce la sofferenza e il dolore di coloro che emigrano e lasciano dietro di sé la propria casa e le proprie tradizioni. Apprende cosa voglia dire non essere più riconosciuti dai propri cari, mutare con il passare del tempo e l’aumentare della distanza.

I suoi capelli, che assumono caratteristiche simili a quelle delle Meduse, sono l’emblema delle modifiche indelebili date dalla lontananza e dagli eventi. Nel corso dei quattro racconti Binti cresce e più cambia, più sente il bisogno di tornare indietro, di ritrovare quella parte di sé che ormai crede perduta per sempre.

Ne La Maschera della Notte, ultimo racconto dei quattro, Binti ritrova se stessa attraverso un’idea che racchiude il senso e la tradizione degli Himba. La Maschera è il suo legame con il passato ma anche il suo futuro, la rinascita e la riscoperta di sé.

Con Binti, la Okorafor mette in atto un lavoro complesso di riscrittura e reinterpretazione. Infonde nel suo racconto una dolorosa analisi della globalizzazione e della colonizzazione, e lo fa affidandosi a un genere che sembra non padroneggiare a pieno. Gli elementi di fantascienza infatti sono esili e spesso appaiono quasi inconsistenti agli occhi di chi è abituato a uno sci-fi più hard e strutturato. Eppure, il risultato appare comunque godibile e intenso, anche perché supportato da uno stile maturo e scorrevole.

In sintesi, Binti è la serie giusta per chi nella fantascienza cerca un veicolo per tematiche profonde e complesse, e che non si sorprende dell’assenza di approfondimenti tecnologici e scientifici. Per chi cerca un viaggio ai limiti della galassia, per poter osservare la Terra da una diversa prospettiva.

I miei ringraziamenti alla OscarVault per avermi dato la possibilità di leggere Binti di Nnedi Okorafor e di scrivere questa recensione.

Trama:

Binti Ekeopara Zuzu Dambu Kaipka di Namib è una ragazza di etnia Himba, talmente brava in matematica e nella tecnica dell’astrolabio da venire selezionata per frequentare la prestigiosa Oomza University. È l’occasione della vita e così, nonostante la contrarietà della sua famiglia, e le radicate tradizioni della sua terra, Binti fugge dal villaggio in cui vive e si imbarca sulla Terzo Pesce per intraprendere il viaggio interstellare verso Oomza.

Ma tutto cambia quando le Meduse, feroci creature belligeranti, attaccano il veicolo che la ospita, uccidendo l’equipaggio, i passeggeri, gli altri studenti che Binti ha appena conosciuto. La giovane si trova così a doversela cavare da sola, intrappolata su un’astronave piena di esseri assassini, per cinque lunghi giorni prima di raggiungere la meta. Ma chi sono le Meduse? Binti scopre che dietro la loro storia, e la guerra che hanno scatenato contro i Khoush, si nasconde molto più di quanto non appaia. E ora una serie di compiti piuttosto gravosi le si para davanti: sopravvivere alla trasferta, proteggere gli abitanti del pianeta su cui ha sede l’ateneo; e provare a usare i propri ineguagliabili talenti per porre fine a un conflitto sanguinoso. Il volume raccoglie i romanzi brevi: “Binti”, “Ritorno a casa”, “La maschera della notte” e il racconto “Il fuoco sacro”.

(Con questo articolo partecipo al concorso #unblogalmese del mese di ottobre 2019 indetto dal blog Trippando)

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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