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Recensione: Dralon di M.C Willems


Cari Chiacchieroni, come vi avevo anticipato nel WWW…Wednesday di mercoledì, negli ultimi giorni mi sono dedicata alla lettura di Dralon di M.C. Willems, un romanzo fantasy per ragazzi davvero simpatico, primo volume di una serie di nuova uscita.
Dralon è la storia di una famiglia molto normale, i Moffet, composti da mamma Eleanor, papà Romeo e tre fratelli, Peter, Michael e Kate; la vita dei Moffet scorre in modo monotono, fino al giorno in cui un misterioso postino consegna loro un pacco, contenente una stranissima pendola. Questo sarà per loro l'inizio di una serie di avventure inaspettate, a tratti esilaranti, a tratti molto profonde, in un mondo di cui ignoravano l'esistenza, dove si usa la magia e dove ad ogni angolo possono essere nascosti pericolosi nemici.

Come già saprete, non sono una grande amante della letteratura per ragazzi (per questo, l'esperta è Taika), ma ho preso in mano Dralon con grande curiosità, dovuta alla buona sinossi, alle belle illustrazioni che accompagnano tutto il romanzo, e in generale alla buonissima presentazione che ce ne ha fatto l'autrice.
E sono sincera, non sono rimasta affatto delusa da questa lettura, nonostante si discosti così tanto dai miei generi abituali. Dralon è un romanzo scritto per un pubblico giovane, ma che ha molti ottimi elementi che possono venir apprezzati da un pubblico più navigato: innanzitutto una trama molto originale, curata in ogni dettaglio, molto logica e ricca di colore, di vivacità e di invenzioni caratteristiche; dei personaggi bizzarri, stravaganti e divertenti, che rendono le scene molto leggere ed esilaranti e che riescono a non annoiare il lettore; e un'ambientazione ben congegnata, molto realistica (nei limiti imposti ovviamente dal sistema magico che la caratterizza) e nella quale è piacevole immergersi.
Lo sviluppo della trama è a mio avviso il punto forte di questo romanzo: nell'epoca post Harry Potter, non è semplice creare un fantasy per ragazzi che i lettori non riconducano alla storia del famoso maghetto, ma la Willems mostra tutta la sua fantasia nel dipanare una storia diversa ed intrigante, ben lontana dal risultare già vista o banale. Certo, la trama in sé fa già buona parte del lavoro, ma come vi dicevo è supportata da un gran numero di personaggi pittoreschi, molto colorati e dai numerosi e sfaccettati caratteri, a partire dai personaggi principali ma andando anche su quelli più secondari, che magari appaiono in una o due scene e che ciò nonostante riescono a rimanere ben impressi nella mente del lettore.

Il romanzo è accompagnato da alcune illustrazioni curate e simpatiche, che aiutano a visualizzare i personaggi più particolari o le scene focali del racconto; per averne un'idea potete frugare il blog dell'autrice, che vi lascio qui.
Per concludere, non posso che consigliarvi Dralon se siete appassionati di narrativa per ragazzi o se cercate un bel regalo da fare ad un bambino/ragazzino, sono sicura che in entrambi i casi non rimarrete delusi. 😉

Trama:
La famiglia Moffet è una famiglia come tante. Conduce una vita semplice e tranquilla in una graziosa casetta a due piani nei sobborghi di Londra… questo, fino a quando non riceve, per mano di uno strano postino, un misterioso pacco che la catapulterà, senza volerlo, in un mondo sconosciuto e fantastico; un mondo al contrario, popolato da bastoni e ciottoli parlanti, scarpe che danno il benvenuto, custodi di sasso, lampade e calderoni magici, indovini burloni e fiammiferi urlanti in grado di svelare strade segrete.
Un magico e avventuroso viaggio che porterà i protagonisti a scontrarsi contro malvagie forze oscure e a percorrere gli impervi sentieri del cambiamento e della crescita interiore.

Per maggiori info sul romanzo e sull'autrice:

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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