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Recensione: Fahryon- Il suono sacro di Arijam di Daniela Lojarro



Fahryon è il primo fantasy basato sulla musica che leggo; certo, mi è capitato di trovare in alcuni libri accenni a melodia e armonia, ma non erano mai state al centro dell'attenzione e della scena.
In questo romanzo, il Suono permanea il mondo, ne costituisce il fondamento e l'origine di ogni magia: esso si divide in due principali aspetti, l'Armonia, ovvero il lato buono, la luce e la vita, e la Malia, il lato malvagio, l'oscurità e il dominio. Coloro che sono in grado di immergersi nel Suono Sacro e trarne forza e poteri sono detti Magh, e il loro compito è quello di trasmettere il Suono Sacro al resto del mondo; la nostra protagonista, Fahryon appunto, è una giovane novizia che percorre il sentiero verso l'apprendimento del Suono Sacro e dei suoi misteri. Durante questo primo romanzo, che apre la saga del Suono Sacro di Arijam, ci immergiamo nel mondo creato dalla Lojarro, scopriamo come esso viene regolato dell'Armonia e quando dura sia la lotta tra bene e male, una lotta che finirà inevitabilmente per coinvolgere anche la nostra inesperta protagonista.

La prima cosa che mi è saltata all'occhio durante la lettura è stato lo stile dell'autrice: le sue parole si intrecciano in fregi e decori che portano il lettore all'interno del flusso del Suono Sacro; l'idea che arriva al lettore è quella di una sottile corrente di vibrazioni che lo trascina tra le pagine, facendolo penetrare tra le parole per arrivare allo spirito del racconto. È difficile staccarsi dalla narrazione, e riprendere il libro in mano dopo una pausa dà quasi la sensazione di essersi disconnessi da questo flusso per un breve periodo e di potervi finalmente rimmergere. Una delle primissime scene è rimasta ad esempio impressa nella mia mente anche a giorni dalla lettura: una donna intona una melodia, e la sua voce si fonde con la vibrazione del Suono Sacro, immergendola nel suo flusso; l'acqua intorno a lei si solleva spinta dalla melodia, circondandola e innalzandosi verso il cielo. L'effetto che ho provato leggendola, è stato quello di trovarmi all'interno di quel vortice d'acqua e magia, una sensazione molto vivida ed emozionante.

Durante il suo cammino, Fahryon è accompagnata da alcuni personaggi, a volte buoni, a volte malvagi, che ci vengono descritti con grande minuzia; il romanzo è narrato in terza persona, cosa che ci permette di conoscere i loro pensieri, le loro sfumature. L'effetto è molto piacevole e aricchisce questo mondo e la sua comprensione. Anche la storia ha attirato la mia attenzione, catturandomi con le sue rivelazioni e le sue svolte, permettendomi di leggere il libro con grande continuità; spesso infatti mi capitava di prenderlo in mano per leggerne solo qualche pagina e di esserne talmente tanto attratta da dimenticarmi dei precedenti impegni, persa tra le sue spire.

Alcuni lati negativi però hanno smorzato leggermente il mio entusiasmo, rendendo in alcuni tratti la lettura più lenta; primo fra tutti, il numero smisurato di nomi, che siano di personaggi, ambienti, oggetti; ogni nome è inventato e in alcuni casi difficile da memorizzare e spesso facevo fatica a ricordare a cosa corrispondesse. Alla fine del romanzo c'è un sommario di ogni nome incontrato, ma purtroppo nella versione ebook non è semplice consultarlo senza spezzare la lettura. Andando avanti con la lettura i nomi cominciano a rimanere più impressi, e molti dubbi si chiariscono, ma il problema resta soprattutto nelle prime pagine. Un'altra cosa che non ho apprezzato appieno è stato il carattere di Fahryon: la sua inesperienza e insicurezza sono almeno all'inizio comprensibili e accettabili, ma andando avanti con la lettura alcune sue scelte o azioni sono difficilmente condivisibili e nella maggior parte dei casi sono di ostacolo allo scorrimento della trama. Questo ovviamente è un parere del tutto soggettivo, ma che nel mio caso è risultato molto notevole. La mia speranza è che nei prossimi romanzi, che sono molto curiosa di leggere, la nostra protagonista cresca emotivamente e psicologicamente, permettendoci di ritrovarci maggiormente in lei e di supportarla.

In sintesi, Fahryon-Il Suono Sacro di Arijam è un romanzo che mi sento di consigliarvi appieno se siete appassionati di fantasy e di musica, una storia che riuscirà a catturarvi, e che sarà in grado di trasportarvi in un'epoca e in un mondo lontani e misteriosi dal quale faticherete a staccarvi.

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Trama:
Nel regno di Arjiam, Fahryon, neofita dell'Ordine sapienziale dell'Uroburo, e Uszrany, cavaliere dell'Ordine militare del Grifo, si trovano coinvolti nello scontro tra gli adepti dell'Armonia e della Malia, due forme di magia che si contendono il dominio sulla vibrazione del Suono Sacro.
Le difficoltà con cui saranno messi a confronto durante la lotta per il possesso di un magico cristallo e del trono del regno, permetteranno ai due giovani di crescere e di diventare consapevoli del loro ruolo e delle loro responsabilità in questa guerra per il potere sul mondo e sugli uomini.


8/10

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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