Fantasy e Fantascienza, Recensioni

Recensione Gli scomparsi di Chiardiluna di Christelle Dabos

Sono una di quelle lettrici capaci di rodersi nell’attesa di un volume anche un anno intero. Non capita spesso, questo è vero, sono poche le serie che riescono a coinvolgermi al punto da invadere la mia mente per tanto tempo, eppure quando capita è una sofferenza e una gioia al contempo.
La brama di sapere e leggere si assopisce pian piano ma rimane sempre in agguato, pronta a travolgere ancora ogni volta che arriva un nuovo annuncio, che si sente un rumors dalla casa editrice o che vengono create nuove fan-art dai lettori più fortunati che già possiedono una copia del seguito

Ed è proprio il caso della serie di cui parliamo oggi, arrivata nelle librerie italiane la settimana scorsa con il suo secondo volume. Come avrete letto anche dal titolo si tratta de Gli Scomparsi di Chiardiluna di Christelle Dabos, secondo capitolo della saga francese dell’Attraversaspecchi.
Uno di quei rari e preziosissimi casi in cui la brama di sapere e di proseguire con la lettura mi ha non solo spinta a recuperare il volume in lingua originale subito dopo la lettura del primo (e fortuna che si trattava di un’autrice francese, perché la sottoscritta non avrebbe avuto la stessa propensione con un’opera inglese), ma che mi ha anche praticamente obbligata a prendere in mano pure la versione italiana, per essere certa di non essermene persa neanche un frammento a causa della distanza linguistica.

Fidanzati dell’Inverno d’altronde, l’apertura di questa saga originalissima, era riuscito a conquistarsi tutta la mia attenzione e ammirazione fin dalla sua presentazione. Copertina, trama, descrizione dei personaggi e rumors vari mi avevano convinta a partecipare con gioia all’evento di promozione, e dunque a richiedere l’onore non solo di leggere in anteprima questa nuova saga, ma anche di vestire per qualche paragrafo i panni di Ofelia, l’eroina del racconto, in uno speciale articolo che potete ancora recuperare qui.

Il mondo minuziosamente costruito dalla Dabos ha fatto abilmente presa su di me in pochissime pagine, trascinandomi in un’avventura nuova ed entusiasmante e permettendomi di scoprire capacità magiche bizzarre, misteriosi esseri soprannaturali e giovani protagoniste impacciate ma capaci di conquistarsi a poco a poco tutta la solidarietà e l’ammirazione che meritano.

Come vi dicevo, da Fidanzati dell’Inverno ero passata subito a Gli Scomparsi di Chiardiluna (o per meglio dire a Les Disparus de Clairedelune), e avevo divorato anche quel secondo volume con una voracità unica e senza eguali.
Eppure smaniavo dalla voglia di poter rileggere il tutto nella mia lingua madre.

Superfluo forse è dire che da quando ho avuto in mano questo secondo volume delle Edizioni e/o a quando ho chiuso l’ultima pagina sono a stento passati due giorni. Quasi non mi sono accorta di aver divorato ancora una volta l’opera della Dabos, finché non sono arrivata alla fine e non ho realizzato che avrei dovuto di nuovo aspettare un anno per conoscere in tutta la sua interezza anche il continuo.
Per fortuna, di nuovo l’edizione francese mi viene incontro e posso mitigare l’ansia dell’attesa immergendomi nelle prossime settimane nella nuova estensione di questo mondo magico e ormai così familiare.

Ma detto questo, cosa posso raccontarvi su Gli Scomparsi di Chiardiluna per attizzare un pochino la vostra curiosità?

Purtroppo sono costretta a muovermi con i piedi di piombo, per evitare di rovinarvi il gusto di leggere il primo volume, ma ci sono alcuni elementi essenziali che potrebbero colpire gli amanti del fantastico che si trovano tra voi.

In primis, come vi dicevo, non si può non citare il mondo creato dalla Dabos.
È incredibile quanta cura e fantasia si percepiscano nella creazione fatta per L’Attraversaspecchi. Ci troviamo infatti in un mondo frammentato, originato dal nostro in seguito a un cataclisma misterioso detto Lacerazione, ma evolutosi in modo del tutto misterioso in brandelli di mondo detti Arche, tutti caratterizzati in chiave magica e bizzarra.
Ciascuna Arca gode di caratteristiche uniche, e così fanno i suoi abitanti: persone capaci di controllare gli oggetti e di farli reagire alle proprie emozioni, lettori in grado di estrapolare l’anima di chi ha maneggiato i suddetti oggetti, nobili in grado di creare illusioni che paiono quasi reali e guerrieri capaci di ferire con la sola forza del pensiero.
E poi, ovviamente, ragazze capaci di attraversare gli specchi per raggiungere luoghi lontani.

Come la nostra Ofelia, un’eroina anticonvenzionale che al principio della saga appare impacciata e fin troppo succube degli eventi, ma che pian piano nel corso della vicenda acquista sempre più dignità e coraggio, fino a classificarsi come una delle migliori protagoniste di un fantasy moderno.

Tutto questo è ovviamente solo la tela per una trama di intrighi e segreti, misteriose cospirazioni e ancor più enigmatici accordi di fidanzamento tra abitanti di Arche distanti anni luce.
Una trama che ci costringe più volte a mettere in dubbio ciò che pensiamo di aver compreso, che gioca con le nostre intuizioni e getta rivelazioni inaspettate nei momenti più impensabili.

Insomma, forse sarebbe sufficiente dire che ci troviamo davanti a una delle saghe fantasy più interessanti dei nostri giorni, e davanti a un’autrice capace non solo di sostenere una trama complessa e accattivante, ma anche di arricchirla con uno stile scorrevole ma mai banale, evocativo e descrittivo il tanto necessario a fare del lettore un vero e proprio spettatore partecipe delle azioni.

E dunque che ne pensate?
Siete pronti a oltrepassare lo specchio per raggiungerci su Anima?
Vi aspettiamo!

Trama:
Secondo volume della saga dell’Attraversaspecchi (dopo il primo, “Fidanzati dell’inverno”). Sulla gelida arca del Polo, dove Ofelia è stata sbattuta dalle Decane perché sposi suo malgrado il nobile Thorn, il caldo è soffocante. Ma è soltanto una delle illusioni provocate dalla casta dominante dell’arca, i Miraggi, in grado di produrre giungle sospese in aria, mari sconfinati all’interno di palazzi e vestiti di farfalle svolazzanti. A Città-cielo, capitale del Polo, Ofelia viene presentata al sire Faruk, il gigantesco spirito di famiglia bianco come la neve e completamente privo di memoria, che spera nelle doti di lettrice di Ofelia per svelare i misteri contenuti nel Libro, un documento enigmatico che nei secoli ha causato la pazzia o la morte degli incauti che si sono cimentati a decifrarlo. Per Ofelia è l’inizio di una serie di avventure e disavventure in cui, con il solo aiuto di una guardia del corpo invisibile, dovrà difendersi dagli attacchi a tradimento dei decaduti e dalle trappole mortali dei Miraggi. È la prima a stupirsi quando si rende conto che sta rischiando la pelle e investendo tutte le sue energie nell’indagine solo per amore di Thorn, l’uomo che credeva di odiare più di chiunque al mondo. Sennonché Thorn è scomparso…

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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