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Recensione La repubblica dei ladri di Scott Lynch

Siamo arrivati all’ultima tappa (almeno per il momento) del nostro viaggio nella serie dei Bastardi Galantuomini. La repubblica dei ladri, il libro protagonista della recensione di oggi, è il terzo volume scritto da Lynch basato sulle avventure di Locke Lamora.

Il quarto, a quanto dicono i rumors, dovrebbe arrivare in lingua originale nel 2021, quindi il nostro viaggio è destinato a riprendere molto presto. Nel frattempo, però, vediamo cosa ci riserva questa nuova avventura.

Trama

Fuggiti quasi del tutto interi da Tal Verrar e dai suoi eventi nefasti, Locke e Jean sono approdati in una nuova città: Lashain. Ma, questa volta, l’umore dei Bastardi Galantuomini è tutt’altro che positivo.

Il veleno che scorre nel sangue di Locke lo sta infatti consumando pezzo per pezzo, e nessuno dei tentativi di Jean di trovare una cura sembra funzionare. Quando nella loro stanza d’albergo si presenta una Maga dell’Alleanza, però, il solito cipiglio aggressivo dei due torna a manifestarsi. Almeno finché la donna, che si fa chiamare Pazienza, non svela loro che è lì per un accordo: la vita di Locke in cambio del loro aiuto durante la più importante competizione di Karthain.

La guerra dei cinque anni è ciò che tiene la città dei Maghi sotto il loro gioco, e ciò che dirige le elezioni del consiglio cittadino. Se i due accettano, non solo Locke sarà salvo e potranno andarsene con le loro gambe alla fine della partita; ma avranno anche l’occasione per rivedere un’antica amica: Sabetha. La quale, ovviamente, gioca per la squadra avversaria, e farà di tutto per mettere i bastoni tra le ruote ai Bastardi Galantuomini e ai loro piani.

La repubblica dei ladri
Recensione La repubblica dei ladri

Recensione La repubblica dei ladri

Dopo due capitoli intriganti, gustosi, esaltanti quali sono stati Gli inganni di Locke Lamora e I pirati dell’oceano rosso, la mia voglia di tuffarmi subito nel nuovo volume era così forte che ho dovuto sforzarmi per non lanciarmi nella lettura alle tre di notte, appena chiuso il capitolo precedente.

E non era solo la voglia di vedere ancora una volta come si sarebbero tirati fuori dai guai i miei Bastardi preferiti, anche se quella ovviamente c’era e contribuiva in buona misura. Era più che altro una curiosità bruciante e viva per un fatto in particolare. Vedete, il problema è che dopo la lettura del primo volume, mi ero concessa un piccolo spoiler. Volevo sapere quando sarebbe infine apparsa Sabetha Belacoros, la donna così tante volte citata da Locke e Jean. Così ho aperto la wiki dedicata alla serie e ho avuto la mia risposta: nel terzo volume.

Lynch ha nutrito la mia curiosità su Sabetha e sull’incontro tra lei e Locke al punto che agognavo di arrivarci fin dalle prime pagine de Gli inganni di Locke Lamora. E forse sarà proprio per questo, perché ho pensato e ripensato a come sarebbe stato, a cosa sarebbe successo e a come sarebbe stata la donna tanto amata dal nostro ladro preferito, che l’impatto con questo libro è stato come una doccia gelata.

Sabetha Belacoros
Sabetha Belacoros art by kejablank | Recensione La repubblica dei ladri

Di donne spietate, ladri balbuzienti e recite a teatro

Non fraintendetemi, ho apprezzato molto l’apertura del volume, vedere Jean che si danna come un disperato per trovare un modo di salvare Locke mi ha scaldato il cuore. E anche la comparsa di Pazienza, e la proposta dei Maghi dell’Alleanza mi ha spiazzata e intrigata al punto giusto.

Il problema, però, è arrivato dopo. Perché, come vi dicevo, se passi un sacco di tempo a immaginarti una cosa e a sognarla, difficilmente questa sarà come te l’eri aspettata. E nel caso di Sabetha, l’incontro è stato proprio destabilizzante.

Come si può creare un personaggio figo, astuto, capace come Locke Lamora e poi farlo innamorare perdutamente di una stronza? Perché sì, se c’è una parola che userei per descrivere Sabetha, quella è proprio stronza.

La spina e la rosa

Lynch ha preso ogni stereotipo esistente della femme fatale e l’ha messo indosso alla sua ladra sciupa-uomini. Sabetha è bella all’inverosimile (ovviamente, non serve dirlo) e abile in ogni cosa che fa. È stata addestrata da Catena proprio come gli altri Bastardi, ma lei ha anche qualcosa in più: la spietatezza.

Allergica a ogni forma di lealtà o di appartenenza, si muove per il mondo con l’unico scopo di ottenere ciò che vuole: abbastanza denaro da essere libera. Un obiettivo condiviso in parte con i Bastardi, certo, ma con una grande differenza, ovvero che lei è disposta a tradire gli amici per avere ciò che vuole.

Cosa che dimostra appena fa la sua comparsa a Karthain, in un modo così subdolo che vi giuro sono stata ore a maledire Lynch per avermi fatto attendere così tanto quel momento.

Se Sabetha alias la Rosa è così fredda, glaciale e spietata, viene quasi difficile immaginare come faccia la nostra Spina di Camorr a correrle dietro da più di dieci anni, nonostante tutto. La risposta che dà Lynch? Be’, è molto semplice: accanto a lei tutta l’intelligenza di Locke evapora. E al posto della Spina, ecco che ci troviamo ad avere a che fare con un polpo balbuziente e privo di spina dorsale.

Oh dei, che gran cosa l’amore.

Sabetha Belacoros
Sabetha Belacoros art by memydraws | Recensione La repubblica dei ladri

La repubblica dei ladri

Mentre nel presente la competizione dei Maghi viene messa del tutto in secondo piano dai vani tentativi di Locke di dimostrarci di avere ancora un minimo di raziocinio, nei flashback vediamo uno dei momenti più importanti della relazione tra lui e Sabatha.

Entrambi hanno sedici anni, e insieme ai Bastardi sono stati esiliati per qualche mese da Catena lontano da Camorr, perché diventati troppo esasperanti (come ogni buon adolescente che si rispetti). La loro missione, oltre quella di lasciare un po’ di aria al loro maestro, è di rimettere in sesto una compagnia teatrale e portare in scena La repubblica dei ladri, una celebre tragedia di Lucarno.

L’avventura è l’occasione per Locke di avvicinarsi a Sabetha, la ragazza che ama da quando aveva appena sei anni e balbettava vedendo i suoi capelli rossi (buffo, come in 21 anni le sue facoltà dialettiche non siano migliorate). Ed è ovviamente l’occasione per Sabatha di cominciare a tirargli un po’ di fango addosso, che certi uomini è meglio educarli da piccoli, altrimenti poi sia mai che crescano convinti di potersi davvero meritare una donna.

Sabetha Belacoros
Sabetha Belacoros art by neverbirddesigns | Recensione La repubblica dei ladri

Le elezioni di Karthain

Ora, io lo so che in tutto questo voi vi starete chiedendo: ma che fine ha fatto quella fichissima atmosfera alla Ocean’s? Dove sono le truffe e le controtruffe, le mosse astute e le trovate geniali di Locke?

Bene, mie cari, la risposta è: non ci sono. O almeno, Lynch ci prova anche a inserirne una o due, ma sono così deboli da passare del tutto in secondo piano rispetto al resto. Ovvero, rispetto a Sabetha che cammina con i tacchi sopra la schiena di Locke.

Pensate che in questo volume ci piove pure dal cielo una rivelazione colossale sul passato di Locke. Pluridannazione, direte, e non ti basta? Sì, peccato che siamo così impegnati a fare il tifo per il povero ladro, che per una volta sembra essere riuscito a sciogliere in parte il cuore di ghiaccio della sua bella, che al principio ci passa davanti quasi come nulla fosse. Anzi, proviamo anche un certo fastidio perché arriva proprio a interrompere uno dei pochi momenti di soddisfazione del povero Locke.

Forse contribuisce il fatto che Lynch sembra essersi tirato fuori dal cappello due o tre scusette comode per giustificare dei buchi che non sapeva bene come riempire. Ma la verità è che, in questo volume, non sono proprio riuscita a sentire la stessa eccitazione di quelli precedenti.

Sabetha Belacoros
Sabetha Belacoros art by memydraws | Recensione La repubblica dei ladri

Avevamo proprio bisogno del romance?

Alla fine della lettura, l’unica domanda che mi viene in mente è: serviva davvero tutto questo? Tutta questa grande aspettativa nei confronti di Sabetha non ha fatto altro che regalarci un volume godibile per certi versi ma terribilmente irritante per troppi altri.

Sarebbe forse stato più interessante vedere i due amanti sfidarsi seriamente in una competizione d’ingegno, e non solo tirarsi frecciatine e scherzetti per la città come due amenti rimasti separati troppo a lungo. Io, almeno, da lettrice appassionata della saga avrei desiderato qualcosa di più dei serpenti e del veleno nel profumo, delle accuse di corruzione e delle carrozze rimbalzate da una stalla all’altra.

Qualcosa di appassionante, intrigante e pluridannatamente geniale come ci era stato promesso negli scorsi volumi. Un piano così bene congegnato, così fine ed elegante che solo un Bastardo (o una Bastarda) poteva sperare di eguagliare. Questo, ci sarebbe voluto. E forse un po’ meno fuochi d’artificio e un po’ meno rivelazioni tirate magicamente fuori dal cappello.

divisore

La speranza, come capita sempre in questi casi, è che il prossimo agognato volume risollevi le sorti della storia, e la riporti in carreggiata. Nell’attesa, io vi invito a fare un salto sui blog delle mie compagne di avventura (le trovate tutte riassunte nell’immagine in evidenza); sono certa che ciascuna di loro avrà maturato impressioni diverse e personali, e se volete saperne di più di questo volume, non c’è modo migliore.

Nel frattempo, ne approfitto per ringraziare la Oscar Mondadori per la copia de La repubblica dei ladri ai fini di questa recensione. E se ve lo steste chiedendo… sì, questo articolo ha solo immagini di Sabetha Belacoros, perché me la sono accollata io per oltre 700 pagine e mò dovete soffrire un po’ anche voi.

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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