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Recensione: "L'ultimo comandamento" di Rudy Mentale


Casa editrice: Cerebro Editore
Costo: € 15,00

Quarta di Copertina:
Un tempo Dio era spesso in comunicazione con gli uomini, con alcuni prescelti. Cosa accadrebbe se tentasse oggi di mettersi in contatto diretto con qualcuno di noi? Chi sarebbe il prescelto e quale il messaggio affidatogli?

Questo romanzo di avventura ci è stato proposto dall'autore, ho trovato molto entusiasmante la trama e dalle recensioni sembrava davvero un' opera straordinaria, per questo avevo grandi aspettative che però non sono state esattamente soddisfatte.
La trama in sé è molto attraente. Intorno all'avventura che caratterizza il romanzo vengono presi in cosiderazione argomenti come il totalitarismo e l'ortodossia religiosa e la guerra in particolare i rapporti tra Egitto e Israele. Un romanzo che dall'avventura passa a raccontare l'utopia di un mondo che cambia preferendo il dialogo alla guerra.

Il libro è organizzato come un metaromanzo, sarà infatti il personaggio di Fritz a leggere l'avventura di Yorat grazie ad un corvo che si lascia cadere stremato nel suo giardino con un quaderno di memorie legato alla zampa. Le due parti non sono però suddivise da niente tranne il tempo dei verbi ma non in maniera così netta visto che anche all'interno della stessa parte di narrazione capita che il tempo dei verbi cambi a seconda di cosa si sta raccontando, questo rende estremamente confusionaria la storia.

Vengono tirati in ballo molti personaggi, quasi tutti però lasciati in balia di se stessi, anche quelli che accompagnano il protagonista restano ad un livello solo molto superficiale e viene difficile affezionarcisi. Allo stesso modo molti, forse troppi eventi sembrano accadere solo per poter far andare avanti la storia, in alcuni casi in maniere anche molto poco realistica. Sembrava quasi che allo scrittore importasse più portare avanti i discorsi sulla religione e sui conflitti piuttosto che tutto il romanzo in maniera coerente. Nonostante i personaggi vengano lasciati molto fumosi e senza spessore le loro azioni vengono descritte in maniera dettagliata e spesso ripetitiva, che rallentano una storia che mi sarei aspettata decisamente più veloce e ansiogena visti gli inseguimenti e le situazioni di pericolo in cui i protagonisti si vengono a trovare. A rendenre ancora più lenta la scrittura collabora anche un stile spezzettato a causa dei periodi molto brevi, sono tantissime le frasi che non arrivano neanche alla lunghezza di una riga.

Inoltre il romanzo è zeppo di refusi, non so se sia mai stato controllato, nel caso il correttore non deve essere stato molto interessato all'opera. Questa di per sé non sarebbe stata certo una nota negativa del romanzo, solo che denota, insieme ad altri particolari come il romanzo sia stato poco curato e non credo sia colpa dello scrittore quanto di una casa editrice che non si è presa cura dell'opera che gli è stata affidata. Cosa che trovo veramente triste visto che da questa trama, con un po' più di ordine e consigli editoriali corretti sarebbe potuto risultare un romanzo davvero originale e avvincente.

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.

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