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Recensione: Quando all'alba saremo vicini di Kristin Harmel



È sempre molto difficile leggere un libro che rispecchia buona parte delle proprie paure; mi era già successo con P.S I love you di Cecilia Ahern, e Quando all'alba saremo vicini mi ha fatto vivere un'esperienza molto simile, almeno nelle sue prime pagine. Kate, la protagonista, vive la perdita del marito, che anche a dodici anni di distanza resta per lei un fatto indimenticabile e insuperabile. Le prime pagine di questo libro sono state molto molto pesanti, perché la voce in prima persona di Kate mi riecheggiava in testa, continuando a farmi chiedere come vivrei un'esperienza dal genere.
Deve essere sincera, all'inizio ho quasi pensato di lasciar perdere la lettura, perché notavo come questa influenzasse parecchio il mio umore. Per fortuna però, dopo le prime pagine la storia cambia piega, riuscendo alla fine a regalarci un bellissimo messaggio di amore e speranza.

Il romanzo racconta come avrete capito, la storia di Kate Whitman, una donna sulla quarantina che dodici anni prima del nostro presente ha perso il marito in un incidente in auto; la sua vita è cambiata bruscamente da allora, e lei ci fa capire fin da subito come questi ultimi anni siano stati per lei più un sopravvivere che un vivere vero e proprio. Certo, ha provato ad andare avanti, ha incontrato un uomo che la rende felice, e con il quale vive, ha un lavoro che adora e molte persone che le vogliono bene e che la sostengono. Ma il giorno in cui il suo compagno le chiede di sposarlo, Kate iniza a sognare la vita che avrebbe vissuto se il marito non fosse morto e quei sogni sembrano stranamente molto reali. Inizia così a mettere in dubbio ciò che ha costruito, cominciando finalmente a chiedersi se davvero è felice e soprattutto se merita di tornare ad essere felice come lo era un tempo.
Come vi dicevo, superate le primissime pagine, cariche di ricordi e nostalgia, la storia si sviluppa raccontandoci la vita della protagonista, le sue speranza, le sue passioni e soprattutto portandoci con lei attraverso ogni ostacolo, ogni gioia o tristezza. Il fatto che Kate ci parli in prima persona ci permette di penetrare a fondo nella sua mente, di immedesimarci in lei e di comprendere appieno ogni sua scelta o ogni suo dubbio.
Quello che ho apprezzato maggiormente di questo romanzo è il messaggio che porta con sé, un carico di speranza, di positività, che ci insegna che fintanto che siamo vivi abbiamo diritto ad essere felici e soprattutto ad essere noi stessi.
Il messaggio in sé è molto forte, ma forse non lo sarebbe stato così tanto senza un elemento davvero particolare che la scrittrice introduce: la musicoterapia e soprattutto la sua applicazione nelle terapie per le persone ipoacusiche. Kate è una musicoterapista, utilizza ciò la musica per avvicinare le persone, per aiutarle a superare il proprio guscio, le proprie barriere. Grazie ai sogni vividi che inizia a fare, Kate entra in contatto con la Comunità Sorda, e soprattutto con un'associazione che aiuta i bambini ipoacusici orfani a trovare una famiglia. Nel momento in cui conosce questi bambini e le persone che li aiutano, Kate inizia a dare un significato ai suoi sogni e soprattutto alla sua vita. Questa parte è probabilmente la più bella e toccante del libro, quella che ha contribuito maggiormente a renderlo così intenso.
Non posso non consigliarvi la lettura di questo romanzo, è un percorso a tratti doloroso ma in grado di regalare gioie inattese in modi e tempi che meno ci aspettiamo.

Ringrazio la Garzanti per avermi permesso di leggere questo romanzo e sono felice di avervene potuto parlare.
Se volete saperne di più sull'autrice e sul romanzo, trovate maggiori info nella nostra Segnalazione.

Trama:
È quasi sera, l’aria è tiepida e le sfavillanti luci della Quarantottesima strada si stanno accendendo una per una. A Kate sembra quasi che stiano indicando il percorso del suo cammino. Non le manca proprio niente per essere di nuovo felice: ama il suo lavoro di musicoterapeuta e, a casa, il suo compagno Dan la sta aspettando per portarla alla grande festa che ha organizzato per festeggiare il loro fidanzamento. Ma anche se non riesce a confessarlo nemmeno a sé stessa, Kate non ha ancora superato il dolore che si nasconde nel suo passato. Perché dodici anni prima l’uomo che amava più di tutti al mondo, Patrick, suo marito, se n’era andato, all’improvviso, proprio prima di confidarle un segreto che avrebbe cambiato per sempre la loro vita. Kate non è mai riuscita a scoprire di cosa si trattasse. Eppure adesso, quando tutto sembra lontano, Patrick inizia ad apparirle in sogno. È insieme a una bambina, e stanno cercando di dirle qualcosa. All’inizio Kate crede sia solo un incubo. Ma quando per caso conosce una bambina identica a quella del sogno, capisce di non potere più ignorare il passato. Perché negli occhi di quella ragazzina si nasconde una rivelazione sconvolgente, un segreto lontano, forse lo stesso che Patrick avrebbe voluto rivelarle anni prima. E che forse adesso può far guardare Kate al futuro con occhi nuovi. Occhi pieni di luce e gioia, come quelli che brillano di fronte a una nuova alba.


8\10

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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