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Recensione Shades of magic. Il principe d’acciaio #1 di Victoria Schwab e A. Olimpieri

È sempre bello tornare in un’ambientazione che si ama. È un po’ come far visita a un conoscente dopo mesi che non ci si vede, riprendere i contatti e ritrovarsi cambiati ma forse sempre un po’ uguali. Con il primo volume di Shades of magic. Il principe d’acciaio, protagonista di questa recensione, è successo proprio questo. Ho ritrovato i fili che già conoscevo grazie a Magic, Legend, Dark, ma anche conosciuto un nuovo lato, un nuovo aspetto di Victoria Schwab e dell’universo delle quattro Londre.

A colpirmi di più di questo ritorno? Senza dubbio le illustrazioni di Andrea Olimpieri, uno sguardo nuovo, fresco e accattivante al mondo di Maxim Maresh e dei suoi coprotagonisti.

Copertina di Shades of Magic | Recensione Il principe d'acciaio
Recensione Shades of magic 1: Il principe d’acciaio

Trama

Victoria Schwab ci porta indietro, molti anni prima degli eventi di Magic; quando ancora Maxim Maresh era un giovane principe ereditario con la capacità di plasmare i metalli e un acuto desiderio di dimostrare il proprio valore. Ossessionato dalle altre Londre perdute e dalla possibilità di aiutarli, Maxim viene inviato dal padre nella lontana cittadina Verose.

Lo scopo è quello di forgiarne il carattere e attenuarne l’impulsività, ma la città portuale afflitta dalla corruzione dei pirati diventa l’occasione per il principe Maxim di lanciarsi in una nuova avventura. Iniziando a calcare i passi che un giorno lo porteranno ad essere chiamato Il principe d’acciaio.

Recensione Shades of magic. Il principe d’acciaio #1

Un ritorno, dunque, alla Londra rossa e a tutte le sue affascinanti sfumature. Anche se, a questo giro, la città dei Maresh è più che altro un incipit, il punto di partenza verso una nuova avventura. È infatti la città portuale di Verose a dominare la scena ne Il principe d’acciaio. In questo primo volume di quella che si prospetta un’interessante saga fumettistica, abbiamo finalmente occasione di sbirciare oltre. Oltre la ricchezza di Londra e dei suoi abitanti, oltre la legge e la disciplina imposta dai regnanti.

Verose è l’occasione per Victoria Schwab di approfondire il lato più oscuro e proibito degli Shades of magic. La magia delle ossa, il controllo dei altri corpi, la tirannia della forza e della brutalità. Il principe Maresh viene catapultato in una realtà nella quale i sigilli e gli stemmi contano molto poco. Soprattutto quando a capo di tutto c’è una Regina Pirata spietata e quasi invincibile.

Tavola Il principe d'acciaio
Una tavola dal fumetto | Recensione Il principe d’acciaio

Una storia al suo avvio

Questo primo volume è, a tutti gli effetti, un incipit. Ha lo scopo di introdurci una nuova ambientazione e dei nuovi (o quasi) personaggi, ma come spesso capita per le introduzioni ha in sé poca potenza narrativa. Molto rapido, forse troppo, ci permette a malapena di prendere confidenza con la storia prima di lasciarci in sospeso con un gran numero di domande e fin troppo poche risposte.

Il principe Maresh stesso, protagonista indiscusso di queste pagine, per il momento resta una figura sbiadita, quasi del tutto offuscata dalla Regina Pirata e da sua nipote, entrambe veri e propri motori della storia. Nel lettore nasce dunque l’esigenza, più che la voglia, di averne ancora.

La forza delle illustrazioni

A dominare la scena de Il principe d’acciaio sono però senz’altro le illustrazioni. Se la storia è infatti a tratti fin troppo frettolosa, le tavole di Andrea Olimpieri le danno misura e intensità, scandendo il ritmo e aggiungendo fascino alla narrazione.

Piene, sature e intriganti, danno corpo alla città di Verose e ai suoi molteplici attori, tenendo il lettore avvinghiato alla storia anche quando la rapidità gli farebbe perdere dei dettagli. Belle anche le copertine alternative presenti all’inizio e all’interno del volume. Gli omaggi dei numerosi autori che hanno scelto di supportare questa serie a fumetti ci danno modo di vedere Maxim, Isra e gli altri interpretati in modi diversi, rivelando sfumature delle loro personalità che ne arricchiscono i caratteri.

Un primo volume interessante

Il primo volume di Shades of magic è dunque un avvio discreto, non impeccabile ma comunque abbastanza accattivante da spingere il lettore a volerne di più. Ora non resta che attendere che la Oscar Vault porti in Italia anche gli altri due volumi, usciti in lingua originale con i titoli:

divisore

Come sempre, a fine lettura i miei ringraziamenti vanno alla Oscar Vault, che ci ha omaggiate di un volume di Shades of Magic. Il principe d’acciaio per scrivere questa recensione. Nonché a Roberta del blog Il colore dei libri che ha organizzato questo nuovo evento tra blogger.

Qui sotto trovate riassunte tutti i blog che partecipano all’evento.

Recensione Shades of Magic. Il principe d'acciaio
Recensione Shades of magic. Il principe d’acciaio
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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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