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Sulle tracce di Jack lo squartatore – recensione

Sulle tracce di Jack lo Squartatore è il primo libro della quadrilogia crime scritta da Kerry Maniscalco di cui sono felice di potervi parlare in anteprima. I primi tre volumi della serie, infatti, usciranno il 15 settembre 2020, mentre per il quarto bisognerà aspettare il 10 novembre.

Con le saghe young adult ho un rapporto di amore/odio un po’ complesso. Penso siano un genere letterario estremamente importante per trasmettere la passione alla lettura nei più giovani. Purtroppo non tutti comprendono questo ruolo così importante e così troviamo da una parte saghe non degne di questo ruolo e dall’altra adulti incapaci di valutarle oggettivamente.
Lungi da me asserire che questo primo volume sia perfetto (vi spiego meglio nelle “Quattro chiacchiere”), ma se cercate una saga gotico vittoriana capace di appassionarvi siete sulla strada giusta.

La morte non bada alle distinzioni di noi mortali, come il genere o la posizione sociale. Coglie allo stesso modo re, regine e prostitute, spesso colmando di rimpianti chi rimane in vita. E noi, cos’avremmo potuto fare di diverso se avessimo saputo che la fine non era lontana? Scacciai  quei brutti pensieri. Mi stavo pericolosamente avvicinando a una stanza emotiva che avevo chiuso da tempo.

Pag. 28

Trama

Sulle tracce di jack lo squartatore di Kerry Maniscalco

(Da OscarMondadori)
È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell’alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l’amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l’ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull’assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.

Quattro chiacchiere su Sulle tracce di Jack lo squartatore

Come può un libro con una protagonista tanto antipatica risultare tanto coinvolgente? Perché diciamocela tutta, Audrey Rose Wadsworth è antipatica.
Forse il problema non è neanche tanto della protagonista, quanto della scrittura in prima persona del romanzo. Molte descrizioni degli eventi probabilmente avrebbero reso maggiormente con una narrazione in terza persona, capace di dare più respiro ad una trama così ben articolata.

Per quanto sia interessante l’introspezione del personaggio la trama e i personaggi che la circondano lo sono altrettanto. Così, un elemento che poteva essere di forza (la protagonista femminile che combatte una società maschilista come quella vittoriana) diventa quasi di intralcio alla storia.
Bisogna tenere in considerazione però che, in genere, nei buoni young adult, assistiamo ad un percorso di crescita del protagonista.
Niente di strano quindi che questa iniziale immaturità, che rende la protagonista un po’ ostica da digerire, sia semplicemente un elemento che vedremo evolvere nel corso dei volumi.

Ho aspettative molto alte per quanto riguarda il futuro di questa serie, in quanto la trama è abbastanza interessante da mettere in secondo piano anche un elemento tanto importante come il carattere della protagonista. Questo mi fa ben sperare nei confronti di una buona evoluzione delle caratteristiche dei personaggi.

Non esiste alcuna ragione per cui tu non possa indossare un abito semplice al lavoro, e poi infilarti il tuo vestito migliore e ballare tutta la notte. L’importante è che sia tu a volerlo.

Pag. 146

Note dell’autrice è capitoli extra

C’è poi un altro elemento che ho apprezzato particolarmente, anzi, due.
Il primo riguarda la scelta dell’autrice di segnalare, alla fine del romanzo tutti i cambiamenti che ha apportato alla vera storia di Jack lo squartatore, riportando i nomi delle vittime e le date reali. Sono del parere che riportare anche le situazioni non romanzate, quando si sceglie di utilizzare personaggi reali, sia un bel modo per far capire al lettore tutto il lavoro di preparazione che c’è dietro ad un romanzo. Oltre ad essere molto utile per soddisfare le curiosità che nascono dalla lettura della storia.

A conclusione di tutto ci sono i capitoli narrati dal punto di vista di Thomas, che sono un elemento che ho apprezzato tantissimo perché danno la possibilità di conoscere meglio un personaggio cardine della storia, ma tenuto in secondo piano dalla narrazione in prima persona. Sono stati proprio questi ultimi capitoli, tra l’altro, a farmi vedere in una luce più positiva la figura di Audrey Rose Wadsworth.

Infine ringrazio la Mondadori per la copia cartacea del libro!

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Il libro rientra nelle seguenti categorie della Book Challenge 2020:
3 – 10 – 26 – 27 – 36 – 44 – 48

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.

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