Fumetti, Recensioni

E tu da che parte stai? Marvel Civil War 1


Mentre nei cinema infuria l’evento Capitan America – Civil War (evento cui parteciperò appena possibile), in edicola stanno uscendo i volumi da collezione dei fumetti che hanno dato origine a questa storia e a tutto l’evento Civil War. Si tratta di cinque bei volumi da collezione, creati da RCS libri come inserto settimanale della Gazzetta dello Sport; ognuno di questi racchiude una parte della storia principale e uno o più parti delle tie-in, storie parallele al mega evento che ne raccontano gli effetti per i diversi supereroi che lo vivono.
La settimana scorsa è uscito il primo volume al prezzo lancio di 1,99€ e ovviamente mi sono fiondata in edicola per aggiungerlo alla mia collezione di fumetti Marvel. Il volume è davvero curato, ha una stupenda copertina, pagine spesse e lucide perfette per far risaltare le tavole, colori brillanti e un numero totale di pagine (159pp), decisamente soddisfacente.

Come immaginerete, questo primo volume di Civil War racconta l’evento che ha scatenato questa guerra civile tra supereroi, analizzando i punti di vista dei due principali schieramenti, i famosissimi teamcap e teamiron che spopolano in questi giorni sui social. Non ho ancora visto il film ma, a quanto ho letto e mi hanno raccontato, si discosta parecchio dal filone fumettistico, non tanto negli ideali dei vari schieramenti, quanto piuttosto nelle cause che hanno portato a questa lotta fratricida.
Nel fumetto, il casus belli è un’operazione di alcuni supereroi novellini (New Avengers), precipitata drasticamente ed in modo disastroso: l’esplosione incontrollata di un supercattivo infatti causa la morte di un numero spropositato di persone, cosa che spinge il governo americano a creare e mettere in atto politiche dure e restrittive nei confronti di tutti gli esseri dotati di poteri; la reazione è l’ordine di registrazione di tutti i supereroi e il controllo stretto dei loro poteri (e soprattutto del loro utilizzo) da parte del governo.
Com’è immaginabile questa decisione spacca in due la comunità di eroi: da un lato, tutti i supereroi che accettano la decisione, colpiti soprattutto dalla tragedia recente, si schierano sotto il comando di Iron Man; dall’altro, i “fuorilegge”, coloro che credono nel diritto degli eroi di autoamministrarsi, si schierano al fianco di Capitan America. La divisione è netta e già dalla prima storia vediamo una delle battaglie accese tra supereroi, senza esclusione di colpi.
Devo essere sincera, all’inizio ho fatto fatica a scegliere uno schieramento; con grande abilità infatti i creatori della serie (in particolare Mark Millar), hanno reso le opinioni dei due lati solide e condivisibili; nessun eroe infatti agisce per caso e anzi, per tutti la decisione è sofferta e pesante ma necessaria. Alla fine però il mio cuore ribelle ha scelto di condividere totalmente l’opinione di Cap e dei suoi eroi di strada, ovvero la libertà e l’indipendenza dei supereroi, uno dei tratti che ho sempre apprezzato nelle loro storie.
La prima storia finisce con un colpo di scena che mi ha lasciata letteralmente a bocca aperta, accentuato da una delle tavole più belle che mi siano capitate sott’occhio di recente nei fumetti marveliani; un tocco di classe, che ha aumentato la mia voglia di leggere il prossimo volume della serie.

La seconda storia invece racconta la storia di uno dei New Avengers che hanno causato la Civil War, Speedball nome in codice di Robert Baldwin; l’esplosione che lo ha investito, lo ha scagliato a chilometri di distanza e qui è stato ritrovato, svenuto e privo di poteri. Viene preso in custodia dal governo e al risveglio gli viene spiegato che è l’unico sopravvissuto del gruppo e il capro espiatorio prescelto per la tragedia; da qui inizia un pesante racconto della sua condanna, che mette in luce non solo l’odio delle persone normali per la razza di supereroi, ma soprattutto la durezza e la crudeltà con cui verranno puniti d’ora innanzi tutti gli eroi che rifiuteranno di lavorare per il governo.


Questa seconda parte è creata da Paul Jenkins e disegnata da Steve Lieber e, anche se non ha l’intensità (soprattutto nei colori), della storia precedente, riesce comunque a coinvolgere il lettore e in certi tratti a suscitargli forti emozioni.

Come vi accennavo prima, il volume è curato alla perfezione, soprattutto nella la scelta della carta, perfetta per accentuare le tavole, che catturano l’occhio e il cuore del lettore; ovviamente i disegni fanno la loro parte: in questo volume, disegnato da Steve Mc Niven e inchiostrato da molte mani diverse, le tavole sono spettacolari ed accattivanti: spesso pagine intere dedicate a momenti importanti, altre volte anche doppia pagina, per rendere le scene più vitali ed impressionanti. Non c’è che dire, un primo volume di livello incredibile, magistrale apertura di una saga che già all’epoca della sua uscita, nel 2006, prometteva di rimanere nella mente e nel cuore degli appassionati di fumetti.

Se volete recuperare questo primo volume, sappiate che è disponibile sul sito corrierestore.it ad un prezzo di 4,99€; da oggi sarà in oltre disponibile il secondo volume, che costerà 4,99€, mentre tutti i prossimi, a cadenza settimanale, saranno acquistabili sempre in edicola ad un prezzo di 8,99€. L’evento Civil War si svilupperà in sei fumetti, ma la collana continuerà per un totale di 25 uscite, coprendo altri importanti eventi Marvel come AVX e Original Sin.


Una piccola curiosità: la saga Civil War è nata come risposta fumettistica ad uno degli eventi più sentiti della storia americana, ovvero il crollo delle torri gemelle; come viene raccontato nelle pagine di introduzione di questo volume, l’idea di Millar era quella di simboleggiare con la sua guerra civile tra eroi, lo spaccamento della società americana a seguito dell’attentato, accentuato dalle nuove politiche di controllo; il dibattito, tutt’ora fresco, era all’epoca sull’importanza del controllo a discapito delle libertà individuali. E devo dire che questo fumetto rende perfettamente l’idea del clima che poteva respirarsi all’ora, e riesce a far riflettere su quanto possa essere difficile schierarsi in situazioni tanto importanti.


E voi avete mai letto Civil War? Sapete rispondere alla fatidica domanda: tu da che parte stai?
Fatemi sapere nei commenti e come sempre, buone letture!

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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