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Recensione: "Alice through the looking glass" di Alessia Coppola


Casa Editrice: Dunwich Edizioni
Costo: € 2,99 digitale, € 10,61 cartaceo
Dove Acquistarlo: Amazon

Tra recensioni varie e blog tour ormai Alice sta diventando una presenza costante su questo sito, sto iniziando a pensare di dedicarle una categoria apposita!

Se vi ricordate l'anno scorso vi avevo parlato di Alice from Wonderland, se non avete letto quel libro e lo spin off Blue Dream probabilmente questa recensione sarà ricca di spoiler, non dite che non vi avevo avvisato!

All'inizio di questa avventura ci ritroviamo in volo su un'aereonave diretti nel Tennessee alla ricerca di un varco per poter tornare a Wonderland. Come per il primo romanzo Alessia è riuscita a prendere i personaggi di Carroll e farli vivere una vita propria, ognuno di loro non è più il personaggio uscito dalle pagine di Lewis ma un essere umano vero e proprio, anche se ognuno di loro mantiene alcune caratteristiche che lo ricollegano alla storia che lo ha creato.
La trama è molto avvincente, Alice inizia a fare dei sogni che la portano in un mondo che potrebbe sembrare Wonderland ma senza colori e in cui tutto sembra fatto di metallo. Un’ambiente che vi sembrerà familiare, se avete giocato ad Alice madness returns, mentre tinte cupe e personaggi ambigui fanno presagire di potersi trovare in un mondo in cui tutto quello che è non è e quello che non è è. Gli eventi si susseguono rapidi e sono veramente pochi i momenti di tranquillità in cui il lettore può prendere un respiro.

I caratteri dei personaggi sono coerenti con il loro passato, da quello che ho intuito sono passati solo pochi mesi dalla conclusione della precedente avventura, quindi non sono avvenuti grossi cambiamenti e i matti sono come li avevamo lasciati, tranne per il fatto che ora hanno ripreso a cercare una strada per Wonderland e un modo per poter passare a loro piacimento da un mondo all’altro. Tra loro si aggira ancora lo spettro di Algar e, soprattutto per Edmund, qualunque cosa succeda ad Alice, soprattutto se riguarda il mondo onirico, è causa sua.
Se, come ospite speciale, nel primo romanzo abbiamo fatto la conoscenza di Nikola Tesla in questo romanzo sarà Sigmund Freud a provare ad aiutare Alice con i suoi sogni. Mi piace molto l’idea di inserire in un romanzo fantasy un personaggio realmente esistente e avevo apprezzato particolarmente l’introduzione di Tesla nel primo volume, ammetto però di non essere rimasta altrettanto soddisfatta dalla presenza di Freud, non tanto per come si risolvono poi le vicende, quanto perché il suo non mi è sembrato un comportamento realistico, mentre nel primo il personaggio già sopra le righe di Tesla si accordava decisamente meglio alle vicende.

La scrittura è in prima persona e oltre ad Alice seguiamo i pensieri di Edmund. Sarà quest’ultimo a narrarci gli avvenimenti del nostro mondo quando Alice rimarrà intrappolata nel mondo dei sogni e contemporaneamente a farci conoscere la paura di perdere la persona che si ama. Sarà proprio il termine paura quello che ricorrerà maggiormente in tutto il romanzo, paura di perdere e paura di conoscere, paura di non essere amati e paura di amare. E Alice sarà colei che ci trasporta in questo viaggio nella terra della paura, per riuscire a sconfiggerla e magari anche a comprenderla, perché le cose non sono mai semplici come possono sembrare.

Nonostante trama e personaggi mi siano piaciuti veramente molto questa volta la prosa non mi ha convinta totalmente. Ho trovato alcune metafore un po’ pretenziose rispetto allo stile generale del romanzo e ridondanti i punti in cui Alice e Edmund parlano e descrivono il loro amore, ma in questo caso si può tranquillamente far notare che io difficilmente valuto positivamente i punti molto smielati! Avrei anche voluto un maggiore risalto per la regina Nera, una spiegazione migliore per il suo personaggio, è una buona antagonista, però decisamente meno caratterizzata rispetto al suo predecessore, mi aspettavo un’importanza più simile a quella di Alger nel primo romanzo rispetto ad una breve spiegazione del personaggio nelle ultime pagine.

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.

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