Narrativa Contemporanea, Recensioni

I giorni del panda – recensione

Ho finito di leggere I giorni del Panda di James Gould-Bourn e mi sono sentita sola. Come quando dopo un bel viaggio nel tuo paese natale ti ritrovi sull’aereo che ti riporta a casa. Sei felice dei giorni trascorsi, ma sei felice anche di tornare a casa, perché non sai se qualche giorno in più in meno avrebbero reso la vacanza migliore o peggiore. Così vivi con la tristezza di aver già finito il viaggio, ma anche con la serenità per aver vissuto dei giorni indimenticabili.

Ho letto libri con trame molto adrenaliniche ultimamente, avevo proprio bisogno di tirare il freno e non potevo farlo con una storia migliore.

Trama

(da Amazon)
La vita di Danny sta andando a rotoli. Da che la moglie è morta in un incidente stradale, suo figlio Will, undici anni, non spiccica più parola. E a scuola è diventato facile preda dei bulli. Quando perde il lavoro per essere arrivato in ritardo, Danny è colto dal panico. Deve trovare una soluzione alla svelta per non finire in mezzo a una strada, come ha già pronosticato più volte il suo rude proprietario di casa.

I giorni del panda di James Gould-Bourn

Un giorno, vagando senza meta in un parco nelle vicinanze, si ferma a osservare alcuni artisti di strada e con gli ultimi spicci che possiede decide di acquistare un improbabile costume da panda e inizia a ballare nel parco. Krystal, abile ballerina di pole dance dai modi ruvidi ma di buon cuore, prima lo prende in giro, poi però lo incoraggia a insistere.

E Danny non molla. Finché un giorno, mentre si esibisce senza racimolare un centesimo, vede suo figlio insieme ad alcuni ragazzi che lo deridono pesantemente. Nel suo goffo costume da panda Danny scatta in difesa di Will che, per la prima volta dopo un anno, parla. Senza rivelare la propria identità per paura che il figlio si rifugi nuovamente nel mutismo, Danny inizia una bellissima conversazione con lui scrivendogli frasi su un blocchetto e tra i due nasce un’amicizia che permette a Will di sciogliere a poco a poco il suo dolore.

Ma cosa succederà quando il ragazzo scoprirà che il panda è suo padre? E ce la farà Danny a venir fuori dal pantano in cui si è cacciato?

Quattro chiacchiere su I giorni del Panda

Per quanto la vita possa essere difficile, l’unico modo per poter risalire la china è non arrendersi mai. Questo ci insegna Danny tra le pagine di questo romanzo. Non importa quanto tu possa essere caduto in basso, l’unico modo che hai per uscire dai guai è non arrenderti mai e ricordarti per chi vale la pena combattere.
In realtà dentro queste pagine sono tante le cose su cui potremmo riflettere: dall’importanza del dialogo al valore delle persone che ci circondano. Perché purtroppo è vero che capiamo completamente il valore di qualcosa solo quando la perdiamo.

Quanto spesso diciamo ai nostri cari che gli vogliamo bene? Ed ogni quanto gli dedichiamo del tempo?

Con uno stile di scrittura semplice e gentile, Gould-Bourn ci ricorda quanto sono importanti i legami familiari, ma anche quanto possano essere difficili. Di come la vera amicizia possa nascere tra le personalità più diverse se si decide di andare oltre gli stereotipi, ma anche che se un gatto decide di farti da padrone tu non puoi rifiutarti.

Se i temi più espliciti possono essere proprio quelli della perdita e della resilienza, altre piccole perle vengono sparse tra le pagine del libro. Così, quello che potrebbe sembrare solo un bel romanzo con una trama dolce e delicata, diventa anche un ottimo punto di partenza per riflettere su tanti stereotipi che abbiamo nella nostra società.

Infine ringrazio la Mondadori per la copia digitale del libro!

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Il libro rientra nelle seguenti categorie della Book Challenge 2020:
10 – 15 – 26

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.

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