Divulgazione

I misteri dell’universo: Licia Troisi e La sfrontata bellezza del cosmo

Quante volte alziamo gli occhi al cielo e ci facciamo incantare da ciò che vediamo? Quello che c’è sopra di noi ci affascina da che esistiamo, e Licia Troisi lo sa bene. Astrofisica e celebre scrittrice fantasy, con il suo nuovo libro la Troisi ci porta infatti in un viaggio unico, alla scoperta della Sfrontata bellezza del cosmo e dei segreti celati tra le stelle.

Oggi però non parliamo del libro in sé, che avrà un articolo a lui dedicato questo giovedì, bensì del protagonista incontrastato della scena: l’Universo. Sono i suoi misteri ad intrigarci, misteri che Licia Troisi svela in parte nella sua nuova opera divulgativa.

Ma cos’hanno di così affascinante le stelle, i pianeti e le nebulose che sembrano orbitare intorno a noi?

Nebulosa di Orione
La nebulosa di Orione | La sfrontata bellezza del cosmo

I misteri dell’universo | La sfrontata bellezza del cosmo

A nutrire la nostra curiosità c’è soprattutto una domanda: come funziona l’universo? È da quando siamo sulla Terra che ci poniamo questo quesito. Come mai vediamo sorgere e tramontare il Sole? Perché le stelle che individuiamo sopra le nostre stelle non sono sempre le stesse? Cosa sono quegli strani ammassi nebulari che intravediamo nelle notti più scure?

È proprio per rispondere ad alcuni di questi quesiti che nasce La sfrontata bellezza del cosmo. E mentre Licia Troisi ci accompagna in viaggio per il cosmo attraverso quattordici foto iconiche, ecco che vediamo svelati alcuni dei misteri più affascinanti del nostro Universo. Io ne ho scelto alcuni dei più stuzzicanti, domande che mi sono frullate in testa fin da quando ero bambina e che pian piano, crescendo, hanno in parte trovato una risposta.

Cosa sono le stelle?

La più semplice domanda che io mi sia mai posta alzando lo sguardo al cielo è anche la più comune: ma cosa sono quei puntini luminosi lassù? Una delle primissime risposte che ho ottenuto veniva da un cartone animato. Vi ricordate Il re leone? Quando Pumbaa, Timon e Simba sono sdraiati sull’erba e fanno ipotesi proprio sulla stessa questione?

Un frame del film Il Re Leone | | La sfrontata bellezza del cosmo

Ecco, tralasciando la bellissima risposta di Timon (che, devo essere sincera, aveva del fascino unico), è da quello che dice Pumbaa che sono arrivati i primi bagliori di comprensione. Dopo aver sentito di masse gassose che bruciano a miliardi di chilometri di distanza, ho rivolto lo sguardo ai miei e ho chiesto: sì, ma cosa vuol dire?

C’è voluto del tempo per comprendere a fondo quelle parole, e le prime effettive certezze (se di certezze si può parlare in relazione al cosmo) sono arrivate solo alle superiori. Però è stata quella prima risposta ad accendere la curiosità e ancora la ricordo con grande tenerezza. Allora, e anche oggi, è proprio la curiosità a guidare la mia voglia di saperne di più sulla realtà e sul suo funzionamento.

E in parte è proprio per questo che ho scelto una facoltà scientifica: perché volevo dare delle risposte a tutte quelle domande che mi frullano senza sosta nella testa.

La Via Lattea e le dimensioni del cosmo

La seconda domanda che mi sono posta riguardo al cielo è stata: se noi siamo dentro la Via Lattea e la Via Lattea è dentro l’Universo… allora quanto può essere grande questo universo?

Misurare qualcosa, essere in grado di relazionarlo a ciò che vediamo e tocchiamo (e che dunque possiamo misurare facilmente) è uno degli istinti primari dell’uomo. Misurare è per noi un modo di conoscere di comprendere. E quando si parla del cosmo, è anche un modo per renderci conto della sua sconfinata e sfrontata bellezza.

Per comprendere davvero quanto possa essere grande l’universo ho dovuto aspettare l’università, e i primi corsi che spiegavano in modo serio la velocità della luce e le teorie ad essa collegate. È stato allora che, alzando per la prima volta gli occhi al cielo, ho compreso cosa significasse la frase: quando guardi il cielo e le stelle, stai in qualche modo viaggiando indietro nel tempo.

La VIa Lattea
La Via Lattea | La sfrontata bellezza del cosmo

La luce, infatti, come tutte le altre cose che conosciamo, impiega del tempo a spostarsi da un luogo all’altro. E anche se è l’entità più veloce che riusciamo a concepire, quando si parla degli oggetti dell’universo, questo tempo è talmente tanto dilatato che se guardiamo alcune stelle davvero molto lontane del cielo (di base, con un telescopio davvero molto potente), stiamo guardando la luce che queste emettevano miliardi di anni fa. Per il semplice fatto che sono così distanti che i loro segnali impiegano miliardi di anni per arrivare a noi.

Realizzare questo fatto è stato per me sconvolgente. Ancora oggi, fatico a comprendere la portata di una scoperta come questa. Fa sentire piccoli, e terribilmente insignificanti, sapere che ci sono cose lassù che esistono da tempi quasi inconcepibili.

Eppure, a ben pensarci, è proprio lì che risiede tutto il fascino della nostra realtà.

Come funziona un buco nero?

Ah, quante volte abbiamo sentito questa domanda? Intorno ci hanno costruito film, serie tv e opere letterarie intere. A ben pensarci, è uno dei misteri dell’universo più affascinanti. L‘idea che esista un’entità capace di risucchiare tutto, materia e luce insieme, genera in noi un’altra domanda cardine, ovvero: cosa può esserci dall’altra parte?

Da qualche parte, infatti, le cose assorbite finiranno. Una sorta di realtà alternativa dove il tempo stesso è alterato dalla gravità del buco nero, e assume connotazioni che riusciamo a stento a immaginare.

È da queste teorie che nasce, ad esempio, il viaggio di Cooper in Interstellar, e quella realtà alternativa in cui tutti i tempi coesistono nello stesso momento, navigabili come una nuova dimensione tangibile.

Buco nero
Una rappresentazione teorica di un buco nero | La sfrontata bellezza del cosmo

Le stelle binarie

E veniamo all’ultimo mistero dell’universo di cui parliamo oggi. Questo è l’unico che viene solo menzionato e non spiegato ne La sfrontata bellezza del cosmo, e ho scelto di inserirlo per una motivazione strettamente personale.

Si tratta delle stelle doppie, dette anche stelle binarie o sistemi binari. Coppie di stelle (o pianeti, galassie e asteroidi se si parla di sistemi binari generici) che condividono il centro di massa; ovvero che si trovano così vicine l’una all’altra da essere legate dalle rispettive attrazioni gravitazionali.

La prima volta che ne ho sentito parlare è stato alle superiori, quando ero ancora un’adolescente romantica e parecchio sognatrice (non che le cose siano cambiate di molto, ad adolescente sostituite quasi-trentenne e ci siamo). L’idea che mi colpì, e che tutt’ora mi affascina immensamente, è che due corpi celesti possano essere strettamente legati dalla forza di gravità, possano scambiarsi del materiale e in generale coesistere e condividere un destino comune.

Eh sì, perché i sistemi binari, si ipotizza, sono destinati a fondersi o a esplodere insieme, in una sorta di collegamento inscindibile che li guida fino agli ultimi giorni di esistenza.

Sistema di stelle binarie
Sistema di stelle binarie | La sfrontata bellezza del cosmo
divisore

Siamo arrivati alla fine dell’articolo, ma si tratta solo dell’inizio di un viaggio ancora più affascinante. Questo post è infatti inserito in un evento più ampio, organizzato in collaborazione con le colleghe blogger per celebrare l’uscita de La sfrontata bellezza del cosmo di Licia Troisi.

Giovedì, come dicevamo, usciranno le nostre recensioni del saggio. Ma, nel frattempo, sui blog delle altre partecipanti sono già disponibili altri articoli di approfondimento, pensati per stuzzicare la vostra curiosità sull’universo e sui suoi affascinanti misteri.

Copertina La sfrontata bellezza del cosmo

Intanto, io ringrazio la Rizzoli per la copia cartacea del libro e Silvia del blog Hook a Book per aver organizzato questo bellissimo evento.

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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