Educazione alla lettura, Intorno al libro

Proporre i libri nella prima infanzia (12/24 mesi)

Quando si introducono i libri nella prima infanzia la narrazione vera è propria è solo l’ultimo passaggio di un percorso che porta i bambini a conoscere prima di tutto l’oggetto, in quanto a struttura e funzionalità, dopodiché si lega l’oggetto al divertimento e alla relazione con l’adulto ed infine, anche seguendo lo sviluppo della soglia di attenzione si arriva alle storie. Nel precedente articolo vi ho parlato delle prime tipologie di libri da proporre a partire dai 3/6 mesi: tattili, con le facce e nomenclatura.

Qui invece vi parlo degli ultimi due passaggi prima di introdurre le storie narrative e delle carattaristiche dei primi libri narrativi. Una cosa da tenere sempre in considerazione è che queste categorie non si muovono a compartimenti stagni e le varie età sono indicative e si devono adattare allo sviluppo reale del bambino. Inoltre, la lettura come qualunque altra attività umana si sviluppa tramite l’esperienza. Bambini che passano molto tempo a contatto con i libri avranno quindi maggiori probabilità di raggiungere precocemente o nei tempi le varie tappe rispetto a bambini che li vivono poco o nulla e che quindi si ritrovano più tardi a dover recuperare le tappe precedenti. Per esempio, se un bambino di 18/24 mesi non ha avuto possibilità di esprorare l’oggetto libro sarà meno propenso ad ascoltare la storia narrata, per quanto possa avere una buona attenzione, perché incuriosito da qualcosa che ancora non conosce. Al contrario un bambino con magari un’attenzione minore ma che ha già superato la fase di interesse per l’oggetto riuscirebbe a seguire la storia più facilmente.

Libri per la prima infanzia: libri a sequenza

I libri a sequenza sono dei libri prenarrativi in cui uno stesso soggetto viene visto in momenti differenti di crescita o della giornata. Sono famosissimi per esempio i libri di Spotty o Topino Formaggino. Questi sono libri che contengono una storia, ma è molto breve e gli accadimenti riguardano qualcosa di concreto della vita quotidiana. La concretezza delle situazioni in questa fase permette al bambino di comprendere più facilmente quello che viene raccontato perché ha la possibilità di legarlo a ciò che vive in prima persona.

Storie con elementi fantasy o fantascientifici e in generale tutto ciò che riguarda il mondo dell’immaginazione richiede delle grandi competenze astrattive e questo per i bambini potrebbe risultare molto frustrante. Sino ai 3 anni lo sviluppo dei bambini si basa principalmente sull’imitazione, quindi i primi approcci con la lettura sono più semplici se riguardano storie vicine alla sua esperienza.


Dai 18 mesi generalmente si iniziano ad introdurre i libri educativi, ossia quei libri che possono essere un sostegno per il genitore in determinate fasi di sviluppo, dalle emozioni a questioni più pratiche come il vasino. I libri sono un valido sostegno alla genitorialità, ma devono anche essere usati con cognizione di causa. Se può interessare approfondirò in un altro articolo.

Libri per la prima infanzia: libri gioco

Dai 12 mesi ci troviamo un bambino che sta scoprendo il movimento in maniera sempre più ampia, probabilmente ha appena iniziato a camminare, sta studiando le mille attività che può fare con le mani e con il corpo in generale e non sembra minimamente interessato a rimanere fermo sui libri. Introducendo i libri gioco si mostra come i libri in realtà siano capaci di starci accanto in ogni fase della nostra vita.

Ci sono libri dedicati alla mobilità fine, come quelli con le finestre o gli inserti da spingere o tirare per far comparire o scomparire immagini, libri che permettono al bambino di interagire scoprendo parti nascoste della storia. Oppure libri che richiedono determinate azioni per poter andare avanti con la storia, come battere le mani, soffiare o fare una piroetta, uno tra i libri migliori che io abbia mai letto è Questo libro fa di tutto, un libro che permette a genitori e bambini di scoprire i mille utilizzi di un semplice libro.

I libri gioco sono anche particolarmente indicati, secondo me, come strumento di intrattenimento per il bambino quando si esce, sopratutto quando si scelfgono dei libri da usare solo in quelle situazione.

Libri per la prima infanzia: narrativi

Intorno ai 24 mesi i bambini inizieranno ad avere un attenzione tale per cui possono essere introdotti alle prime storie narrative, partendo da storie molto brevi, magari in forma di filastrocca. Il fatto che siano in grado di iniziare ad affrontare le prime letture narrative non significa però eliminare tutti i libri utilizzati precedentemente. Come detto all’inizio le varie fasi non sono suddivise in compartimenti stagni quindi potrebbero mantenere interesse ancora per molto tempo per i libri più semplici. Inoltre potrebbero voler utilizzare i libri più semplici, che ormai conoscono a memoria, per “leggere” in autonomia o ai loro pupazzi o bambole, imitando genitori e maestre.

Se non è già stato fatto questo è un ottimo momento per introdurre i bambini alla biblioteca, per due motivi principali: da una parte abbiamo un costo considerevole degli albi illustrati, che potrebbe portare a non avere un’adeguata scelta di storie e dall’altra perché così si da la possibilità ai bambini di iniziare a scegliere da soli i libri da leggere. La libertà di scelta (e di errore) è importante per gli adulti tanto quanto per i bambini, quindi meglio farlo senza paura di buttare soldi.


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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.

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