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Recensione: Cambiare è facile di Gretchen Rubin

Cosa sono le abitudini? Come si formano, come si perdono? Che rilevanza hanno nella vita di tutti i giorni?
Sono queste le principali domande che Gretchen Rubin si pone e cerca di risolvere in questo saggio; dopo aver creato e spiegato il suo Progetto Felicità in un omonimo libro, l'autrice si è trovata ad interrogarsi su come le abitudini influenzino il nostro modo di comportarci, di adattarci alla vita e di rispondere agli stimoli, e quindi in sostanza al nostro essere felici.
Questo libro è il sunto dei suoi studi sulle abitudini e si snoda in più punti correlati, a partire dall'importanza del conoscere sé stessi, fino alle strategie efficaci per inserire nuovi abitudini nella propria vita e perdere quelle più negative.

Posso dire che questo saggio sia arrivato abbastanza a fagiolo a casa, visto che mi trovo in un periodo della vita in cui l'autocritica è alla stelle, insieme alla voglia di cambiare tutti quegli elementi del mio carattere che trovo spiacevoli e negativi. La mia lettura quindi è stata incentivata da questo elemento personale, cosa che mi ha portata ad analizzare le tecniche proposte della Rubin con sguardo vigile, pronta a provare quelle soluzioni proposte che mi sembravano migliori nella mia “missione cambiamento”.

La prima e più ampia parte del saggio è dedicata alle strategie per imparare a conoscere sé stessi; l'autrice infatti spiega che prima ancora di provare ad inserire nuovi abitudini, è importante capire quali attecchiranno meglio nella nostra vita, perché adatte al nostro carattere e alle nostre inclinazioni, e quali invece ci faranno sudare e lottare strenuamente (per poi a volte fallire). Per questo, l'autrice crea uno schema della personalità, che chiama “Le quattro disposizioni”, ovvero Costante, Accondiscendente, Ribelle e Dubbioso. Ogni persona per la Rubin ricade in modo più o meno preciso in una di queste categorie a seconda di come reagisce a quelli che sono gli stimoli interni e gli stimoli esterni.

Dopo essere riusciti a classificare e capire sé stessi, con questo ed altri test simili, si passa alla parte dedicata alle strategie effettive per creare una nuova abitudine e soprattutto per mantenerla a lungo termine. Per spiegare queste strategie la Rubin fa uso di un largo numero di esempi reali, in prima persona o di persone che la circondano, illustrando come ogni strategia possa adattarsi a tipologie diverse di caratteri.

Il saggio in sé è una lettura davvero molto piacevole, interessante per l'analisi che porta dei caratteri e delle abitudini, e reso molto leggero e scorrevole da tanti esempi e vicende personali, che aiutano a calarsi nel discorso e a pensare a come ogni strategia potrebbe adattarsi a noi. Devo essere sincera però, per quanto il saggio sia utile ed interessante, in realtà non costituisce una vera e propria rivelazione, ma più un accorpamento di quelle che sono idee base e fondamentali sulle abitudini; il suo pregio è principalmente quello di dare risalto a nozioni e idee che spesso ci balenano in testa ma che accantoniamo per concentrarci negli aspetti più pressanti delle nostre giornate. Ho visto questo saggio come un buon modo per concentrare la mia attenzione su quelli che sono i lati che vorrei migliorare di me stessa, e sul studiare strategie efficaci per compiere questa impresa.

È quindi una lettura che vi consiglio soprattutto se siete alla ricerca di un incentivo per iniziare quell'opera di cambiamento di voi stessi che sentite essere importante, ma ciò nonostante continuate a rimandare; probabilmente tra i consigli di Gretchen Rubin troverete quell'imbeccata che aspettavate per iniziare questo lungo e non sempre facile percorso.

Ringrazio come sempre la Sonzogno per avermi permesso di leggere questo interessante libro, e se siete curiosi vi invito a dare un'occhiata anche al sito dell'autrice, www.gretchenrubin.com, dove potete trovare alcuni contenuti extra, un test per scoprire qual'è la vostra Disposizione, e la newsletter con alcuni consigli giornalieri dell'autrice.

P.s
Se siete curiosi, dal Test delle Disposzioni è emerso che sono Dubbiosa (ovviamente), mentre dalla lettura i miei tratti caratteristici sembrano essere: Gufo, Velocista e Apritrice.
Se fate il test o leggete questo saggio fatemi sapere, sono molto curiosa di sapere come lo trovate (e ovviamente, in quale disposizione ricadete 😉 )

Trama:
«Le abitudini» scrive Gretchen Rubin «costituiscono l'architettura invisibile della vita quotidiana. Poiché ognuno di noi ripete quasi ogni giorno il quaranta per cento dei propri comportamenti, questi plasmano la nostra esistenza e il nostro futuro. Cambiando abitudini, cambiamo la nostra vita.» Dopo aver aiutato milioni di lettori in tutto il mondo a diventare felici, Rubin affronta una nuova sfida: sviluppare delle buone abitudini, liberandosi da quelle cattive. Già, ma come fare? Le strade sono varie, perché non esistono soluzioni valide per tutti. È facile illudersi che imitando le abitudini delle persone produttive e creative sia possibile ottenere risultati simili. In realtà, ciascuno deve coltivare le abitudini più adatte a sé. Alcuni se la cavano meglio cominciando adagio, altri partendo in quarta. Alcuni hanno bisogno di essere responsabilizzati, altri rifuggono dalle responsabilità. Alcuni rendono meglio se ogni tanto si concedono una pausa, altri se non interrompono mai la catena. La cosa più importante è conoscere se stessi e scegliere le strategie più efficaci per la propria persona. Grazie alla sua sperimentata formula di successo, che unisce una documentazione rigorosa, uno stile brillante e una serie di esempi tratti dall'esperienza personale, l'autrice scopre come sia importante, ma anche davvero possibile, dominare i propri tic, orientando le energie in una direzione positiva. Un libro che vuole provocare il lettore e insieme aiutarlo a trasformare la sua vita in meglio. Non importa quanto fallimentari siano stati i tentativi precedenti.

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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