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Recensione- La polvere del tempo

Recensione: La Polvere del Tempo Daniele Picciuti


La Polvere del Tempo è un romanzo fantasy-distopico ambientato in una Nuova Roma del futuro 2195.
Il mondo è stato colpito e prostrato da secoli di guerre chimiche che hanno reso l'ambiente quasi invivibile per la razza umana, soggetto a continue tempeste di una misteriosa polvere cristallina che rende l'aria irrespirabile.
L'umanità vive allo sbando, rintanata sotto terra durante le tempeste, con l'unica prospettiva della sopravvivenza. Lorenza è una sopravvisuta, che ha imparato a lottare strenuamente per non soccombere al caos del nuovo mondo. È lei che seguiamo per tutto il romanzo, e la sua voce in prima persona ci proietta nelle impensabili difficoltà della sua dura lotta.
Lorenza ci trascina in un mondo in cui solo chi ha la forza per lottare va avanti, dove non esiste quasi solidarietà tra gli esseri umani, non vi è pietà nè compassione. Eppure nonostante la protagonista ci mostri tutta la sua tempra, la sua determinazione e la sua ostinazione alla vita, una parte di lei non ha perso la speranza, e sogna che alla fine della sofferenza vi sia una nuova vita per il genere umano, un motivo per il quale valga la pena di continuare a lottare.
Lo stile di Daniele Picciuti è forte e schietto, ci trasporta nel Nuovo Mondo senza quasi avvisarci prima; ed è incredibilmente coinvolgente, tanto da catturarci dalla prima pagina e rilasciarci solo nell'ultima, quasi a malincuore.
Ho letto questo libro tutto d'un fiato, estraniandomi totalmente dalla mia realtà per viaggiare verso la pericolosa Nuova Roma, e non posso che consigliare questo libro a tutti coloro che hanno voglia di un breve ed intensissimo viaggio verso la salvezza dell'umanità.
L'unica pecca che mi sento di segnalare è la brevità del racconto, che ci fa tornare nella nostra realtà forse troppo bruscamente.

Link utili:
Dove comprare il libro: Nero Press Edizioni
Blog dell'autore: Daniele Picciuti

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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