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Recensione: Le Cronistorie degli elementi di Laura Rocca



È sempre molto difficile parlare di un libro che si ferma in bilico tra apprezzamento e non; di un libro che ci ha entusiasmati non riusciamo quasi ad arrestare il filo delle emozioni; di uno che abbiamo odiato non vediamo l'ora di parlare male.
I libri che si arrestano a metà dei due sentimenti mettono in crisi e le parole escono fuori lentamente e con osticità.

Il mondo che non vedi, primo libro della saga Le Cronistorie degli Elementi di Laura Rocca, ricade in questa categoria; in questo libro gli elementi che mi hanno colpita sono stati compensati da altri che mi hanno delusa in un equilibrio irrealisticamente perfetto.
La storia narrata è molto lineare, un già visto riadattato con abilità ma comunque percepibile che lascia quella punta di amaro in bocca molto fastidiosa; la storia di una ragazza all'apparenza comune che scopre di essere in realtà speciale e di appartenere ad un mondo totalmente nuovo e sconosciuto è ormai stata utilizzata in mille modi diversi seppur intrisecamente tutti uguali; il ragazzo bellissimo e perdutamente innamorato che la accompagna, i nemici che vogliono lei e solo lei, i numerosi personaggi secondari che l'aiutano e fanno da cornice ad una storia altrimenti troppo semplice, sono in questo caso ben dettagliati ma purtroppo non sufficienti a risollevare il romanzo dalla monotonia nella quale ricade. Neanche la loro buona caratterizzazione, fatta di storie che si intrecciano e personalità variegate riesce ad allontanare il lettore dalla consapevolezza di sapere benissimo dove le vicende andranno a parare. Anche l'ambientazione, in parte una Venezia magica e in parte un nuovo mondo sconosciuto, è creata in modo minuzioso e dettagliato ma ricade in alcuni cliché del genere ormai abusati e per la sottoscritta decisamente insopportabili.

Ammetto di essere stata piacevolmente colpita dalla personalità della protagonista, non la solita ragazza passiva ma un carattere forte e tenace in grado di prendere in mano la propria vita e quella di chi la circonda. Purtroppo però questa intelligenza in certi tratti sfuma, lasciando il posto agli ennesimi cliché sulle ragazze innamorate, che paiono sempre non essere in grado di azionare il cervello quando si trovano davanti a problemi d'amore.
Altro tasto dolente, la narrazione: non sono una lettrice che esige grandi artefatti stilistici, ma davanti ad uno stile così scarno ed essenziale un po' resto delusa e faccio fatica ad immergermi appieno nella narrazione. In realtà poi ci sono tratti in cui l'autrice sembra cercare di uscire dalla linearità che si è imposta, ma nel farlo a volte sfoccia nell'altro estremo, ovvero in descrizioni talmente tanto dettagliate da suscitare in parte il sonno del lettore, in parte la sua irritazione: stanze, buffet, vestiti, sono descritti fin nel minimo particolare, che sia il colore dellla salsa dell'arrosto o la lunghezza del pizzo del vestito di un consigliere. Apprezzo la volontà di far vedere al lettore con più chiarezza il mondo circostanze, ma avrei trovato più piacevole leggere nel dettaglio di combattimenti, dell'uso della magia elementare di cui è pregno questo mondo piuttosto che di balli e prove d'abito.
Come vi dicevo però, i lati negativi sono ben compensati da altri positivi, tra i quali ho trovato una bella rappresentazione del sentimento d'amicizia tra alcuni personaggi, una buona idea sulla storia dei Guardiani degli Elementi, sul loro passato e sulle loro profezie ed una buona gestione del ritmo delle vicende, che in più di 500 pagine mantengono un crescendo tale da invogliare il lettore a giungere al termine e ad aspettare il seguito del romanzo.
Non mi è dispiaciuta neanche la storia d'amore principale, che suppur travagliata regala ai lettori più romantici gli attesi sospiri e le giuste emozioni.

Come vedete dunque è una recensione molto in bilico tra contrastanti sensazioni, spero di essere riuscita comunque a descrivervi questa esperienza di lettura.

Ringrazio infinitamente Laura Rocca per avermi permesso di leggere il suo romanzo, mi spiace solo un po' che non sia riuscita a trovare in me una buona lettrice, le auguro di riuscire a conquistare molti altri lettori.

Trama:
Celine, diciottenne timida e schiva, dopo la morte dei suoi genitori adottivi, accetta l’ospitalità del suo migliore amico Matteo diventando in seguito la sua ragazza.
Dopo l’ennesimo evento spiacevole si risveglia in lei una strana energia che la disorienta. Turbata attraversa la laguna di Venezia rifugiandosi nella casa della sua infanzia, ma lì la tristezza l’assale. Il meraviglioso giardino dei suoi ricordi è ormai arido. Piangendo poggia la mano sulla terra spoglia causando qualcosa di inimmaginabile: un’energia sconosciuta fuoriesce dal suo corpo e tutto riprende vita lasciandola incredula e spaventata.
In poche ore la sua esistenza verrà stravolta intrecciandosi a filo doppio a quella di Aidan e dei Custodi degli Elementi, una razza che può usare gli elementi per contrastare Fàs, il malvagio Spirito del Vuoto. Conoscerà un mondo di cui fino a ieri non sapeva nulla e di cui anche lei scoprirà essere parte. Molte domande esigeranno risposta e la strada da percorrere sarà lunga e richiederà a Celine di mettere in gioco se stessa come mai aveva fatto prima.


6/10

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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