Fantasy e Fantascienza, Recensioni

Review Party: Macchine Mortali di Philip Reeve

Buon venerdì, miei cari lettori!
Il week-end è finalmente giunto alle porte, e non un week-end qualunque. Natale si avvicina, e con esso tutte le abbuffate, i festeggiamenti e la gioia ad esso connessi.
La sottoscritta, va da sé, non vede decisamente l’ora, ma mentre aspettiamo che il giorno arrivi ci dedichiamo a un evento speciale, in collaborazione con alcune altre fighissime blogger.
Oggi infatti, siamo qui per parlare di un romanzo edito da Mondadori nel 2004 e ora ristampato in occasione dell’uscita nelle sale del film ad esso ispirato. Macchine Mortali di Philip Reeve è un piacevolissimo libro fantastico/fantascientifico per ragazzi, ed è stato dunque con grande piacere che ho preso parte al Review Party in occasione della nuova edizione e dell’arrivo della pellicola di Christian Rivers nei cinema italiani, dal 13 di questo dicembre.
Ma bando alle introduzioni ora, e veniamo al romanzo vero e proprio:

 

Ci troviamo in un futuro post-apocalittico, nel quale buona parte delle città è stata convertita in veicoli mobili, detti Città Trazioniste. Ognuna di queste città è capace di spostarsi rapidamente attraverso i resti del mondo sopravvissuto alla terribile Guerra dei Sessanta Secondi, e di sussistere così seguendo una nuova filosofia esistenziale, il Darwinismo Urbano. Inventato da Nicholas Quirke, oggi quasi un dio per gli abitanti delle città mobili, il Darwinismo Urbano è una sapiente metafora di quello che è sempre stato l’equilibrio tra città grandi e città più piccole, nel quale le seconde sono inevitabilmente destinate ad essere assorbite dalle prime. Una condizione che nel mondo post Guerra vede le grandi città muoversi materialmente all’inseguimento delle seconde per annetterle nei propri confini, creando vere e proprie cacce su ruote attraverso il mondo.
Il nostro giovane protagonista è Tom Natsworthy, Apprendista Storico della città di Londra e fedele discepolo della mentalità Trazionista. La vita del nostro Tom scorre placida e monotona, mentre la città si sposta di luogo in luogo a caccia di nuove prede, finché la comparsa in città di una giovane armata e dal volto sfregiato sconvolge totalmente ogni sua convinzione. Nel tentativo di arrestare la mano della ragazza, imbarcata come clandestina a Londra per uccidere l’uomo che ne è il simbolo, il nostro giovane protagonista si trova catapultato in un mondo del tutto sconosciuto, nel quale sarà costretto a tirar fuori ogni risorsa pur di sopravvivere.

Macchine Mortali è a tutti gli effetti una splendida e intrigante avventura per ragazzi, ricca di scene entusiasmanti, esplosioni adrenaliniche e rivelazioni inaspettate, e sebbene sia appunto pensata per un pubblico molto giovane, riesce a stimolare la curiosità anche dei lettori più navigati. Grazie soprattutto all’interessante team di personaggi principali, costituito in equa parte da giovani coraggiosi (tutti tranne Tom, e di questo parleremo tra poco), e adulti disponibili e spesso imprevedibili.
A conquistare maggiormente la sottoscritta è stata ovviamente l’idea alla base, questo mondo apocalittico con tinte quasi alla Mad Max ma che ruota intorno a un’invenzione bizzarra e originale come quella delle Città Trazioniste e del Darwinismo Urbano. Sebbene in alcune parti l’autore si sia concesso risoluzioni un poco semplicistiche (e forse qualche scena si è risolta in modo nel del tutto appassionante), il risultato finale è una lettura stimolante e soprattutto coinvolgente, che mi ha tenuta incollata all’e-reader per due intensi giorni consecutivi.

Come vi dicevo, al di là dell’ambientazione in sé e dell’idea del Darwinismo Urbano, entrambi comunque accattivanti, ad attrarmi sono stati anche i personaggi, molto diversi l’uno dall’altro e tutti particolarmente convincenti. Hester Shawn per prima, la giovane dal volto sfregiato che dà il la all’avventura di Tom (la stessa raffigurata nell’immagine di copertina e nelle locandine), una ragazza dal carattere scostante e dal grande coraggio, determinata e un velo folle. Così come Katherine Valentine, la figlia dell’eroe di Londra preda di Hester Shawn, anche lei una forza della natura, una giovane dallo spirito intraprendente che non si ferma davanti a nulla. Ma anche gli adulti, come Thaddeus Valentine (il padre di Katherine) e Anna Fang, sono in grado di conquistarsi il loro spazio di interesse e spesso entusiasmo: personalmente ho adorato ciascuno di loro, alleati e nemici, proprio perché capaci ciascuno di colpire per qualche piacevole elemento di caratterizzazione e rappresentazione.
Unica pecca, come vi dicevo, è però proprio Tom, il giovane protagonista, che nel corso del romanzo rimane più uno spettatore che un elemento pro-attivo, e che speravo avrebbe conquistato un pochino di gloria almeno alla fine (piccolo spoiler, invano).

Salvo questo dettaglio, però, la lettura di Macchine Mortali si è rivelata un piacevolissimo accompagnamento alle vacanze, e ora la mia curiosità per il film è decisamente elevata. Motivo per cui sono certa che andrò a vederlo prestissimo al cinema, e ovviamente sarò ben lieta di parlarne con voi quando lo leggerete o guarderete.

E mi raccomando, non dimenticate di fare un salto da tutte le altre blogger che hanno partecipato all’evento, perché potrete scoprire tanti lati differenti di questa storia!

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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