Fantasy e Fantascienza, Recensioni

Review Party: Nevernight #1 – Mai dimenticare di Jay Kristoff

Come molti tra voi sapranno bene, sono sempre in cerca di nuove saghe fantasy di cui innamorarmi. Vivo nella strenua convinzione che questo genere abbia ancora tanto da offrire, molto più di quanto la mia (circa) breve vita mi abbia concesso di assaporare.

Per questo, ogni volta che nella blogosfera si vocifera di una nuova saga in uscita, mi schiero in prima linea per poterla leggere e potervene parlare. È proprio ciò che è successo con Nevernight, in arrivo in questi giorni per Oscar Vault Mondadori in concomitanza con l’uscita del terzo volume della saga nell’ambiente anglofono.

E così, ho anche io avuto finalmente modo di lasciarmi sedurre dal fascino aspro e bizzarro dello stile di Jay Kristoff, autore che in tutto mondo sta già facendo sognare migliaia di lettori. A buona ragione, posso garantirvi, giacché il sua Nevernight si inserisce elegantemente nel novero dei più originali e interessanti fantasy young adult di nuova generazione.

Durante questo Review Party avremo modo di approfondire nel dettaglio (ma senza spoiler, riponete pure le armi) tutti e tre i volumi che compongono la saga, quindi oggi ci dedichiamo con cura all’analisi di Mai Dimenticare, libro d’apertura.

Kristoff ci trasporta a Godsgrave, città costruita tra le ossa di un gigante leggendario nota anche come La città dei ponti e delle ossa; capitale di un regno calato in una luce perenne, si narra sia stata fondata da Aa in persona, dio della luce e vincitore della contesa sul cielo.
Sì, perché nel mondo di Nevernight, o Illuminotte come è chiamata in italiano, il cielo non è mai scuro: tre soli, Saan (the Seer), Saai (the Knower), and Shiih, alternano la loro presenza, rendendo rare e preziose le tenebre care alla sposa di Aa, la dea Niah.
Tutto, nel mondo di Kristoff, è collegato alle divinità e alla perenne lotta tra luce e oscurità: dal mare alle tempeste fino al fuoco, ogni elemento ha una dea a guidarlo, figlia di Aa e Niah e fedele al Padre della Luce.

Siamo in un mondo tessuto nel divino, dove la luce ha vinto la battaglia per il controllo degli esseri viventi. Ma nell’incipit, la voce narrante ci informa che questa non è una storia di divinità ultraterrene, ma è quella di un’assassina mortale unica, capace di manipolare le tenebre e, con esse, di piegare un impero. Un’assassina che, come apprendiamo ben presto, un tempo si chiamava Mia Corvere, aveva sedici anni e portava a termine il suo primo omicidio consacrato a Niah, la dea delle Tenebre, come pegno per accedere alla sua Corte Rossa e venire addestrata come sua discepola.

Prima di diventare dunque l’ombra più scura di Godsgrave, Mia era solo una ragazza, anche se non una comune: le ombre si piegavano al suo volere già da quando era solo una bambina e questo potere, unito al sentimento di vendetta che brucia nel suo sangue dall’esecuzione del padre, la guida nel corso degli anni, mentre accanto al vecchio Mercurio apprende cosa significhi votare la propria vita alla Dea delle Tenebre.

Nel primo capitolo del romanzo, Jay Kristoff ci narra il primo omicidio di Mia, compiuto per guadagnarsi l’accesso alla Corte Rossa. E lo fa mediante una sequenza a specchio, che al sangue contrappone il desiderio e la lussuria, in un confronto tra due iniziazioni cardine della nostra giovane protagonista. E qui il destino di Mia comincia a compiersi, mentre inizia la sua ascesa in seno al Culto di Niah affiancata dal giovane Tric e, in seguito, dagli altri apprendisti che seguono il loro stesso percorso.
Percorso tutt’altro che facile, nel quale Mia sarà sottoposta a prove capaci di alterare la sua percezione di se stessa e degli altri. Amicizie, amori, compassione, sono tutti elementi che la Corte Rossa cercherà di strapparle via, per farla diventare la Lama nell’Oscurità che la dea delle Tenebre reclama

Con Mai Dimenticare, Jay Kristoff ci trasporta in un mondo in cui inganno e coraggio si fondono per dare nuova luce alla realtà, forgiata nel sangue e magia. E accanto a Mia Corvere, apprenderemo come si forgia un’assassina, una lama affilata per colpire il cuore stesso dell’Impero.

Per gli amanti del fantasy e dell’avventura, il primo volume di Nevernight è un imperdibile gioiello. Narrato in uno stile tagliente e implacabile, ricco di adrenalina e colpi di scena, tiene incollati alle pagine fino all’ultima riga. E ci spinge ad andare avanti e a bramare di più, a scendere a fondo fino al cuore della saga della Repubblica di Itreya, alla scoperta dei segreti del mondo che si dispiegano lentamente davanti ai nostri occhi
Si apre un nuovo capitolo della narrativa fantastica per ragazzi, uno che, ne sono più che certa, non potremo Mai Dimenticare.

Provare per credere ma attenzione… Il mondo di Nevernight dà assuefazione. Siete avvisati! 😉

Questa recensione fa parte dell’evento di promozione di Nevernight e, in quanto tale, è affiancata da molte altre tappe e opinioni di colleghe blogger che hanno letto e amato questa saga.
Le trovate riassunte nell’immagine in evidenza.
Io ringrazio la Oscar Mondadori Vault per avermi dato la possibilità di leggere questo romanzo in anteprima.

Trama:
In un mondo illuminato da tre soli che non tramontano mai, la giovane Mia Corvere approda alla Chiesa Rossa, una sorta di “Hogwarts dei sicari”. Vuole diventare un’assassina per vendicare la sua famiglia. Riuscirà ad entrare nell’esclusiva accademia?

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.

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